12/11/2012
Luca Barbareschi (a destra) in una scena di "Il discorso del re".
Dopo la morte del re inglese Giorgio V nel 1936, la corona passa al figlio primogenito Edoardo, che dopo nemmeno un anno lascia il trono per amore di Wallis Simpson. È così il turno di Albert, che assume il nome di Giorgio VI. Ma Albert è un uomo pieno di complessi e soprattutto affetto da una potente balbuzie… fino a che la moglie non lo porta da un logopedista, l’ex attore Lionel Logue.
Una vicenda resa celebre, qualche anno fa, dal film premio Oscar Il discorso del re. Ma la pellicola nasceva da un lavoro teatrale, di David Seidler, che ora Luca Barbareschi porta in scena come regista e interprete.
Come nasce questo spettacolo?
«Ho sempre avuto un rapporto proficuo con la drammaturgia inglese e americana e conoscevo il testo di Seidler prima del film. Il successo del film ha fatto da traino alla messa in scena. Peraltro questo è uno spettacolo dalle molte valenze, che fa ridere e fa piangere, che mette al centro la parola, il verbo, un valore che abbiamo perso, sommersi come siamo dalle immagini. Inoltre vi leggo una metafora molto bella del teatro, del potere della rappresentazione: Logue non è un logopedista, ma un attore, anzi un ex attore, un fallito di grande cuore, aiuta il re a smettere di avere paura senza nessun tornaconto personale politico».
Perché ha scelto di intepretare Logue e non il re, il personaggio del titolo?
«Nel vecchio mondo teatrale nessun attore principale avrebbe accettato un ruolo che non fosse nel titolo, ma il personaggio di Logue mi piace perché fa emergere degli elementi della mia personalità, è quasi un esorcismo dei miei difetti. Lionel è un attore di valore, a tutto tondo, che però ha fallito perché stravolgeva tutto, qualsiasi ruolo, era più forte di lui».
Un'altra scena suggestiva dello spettacolo teatrale.
Portare in scena un testo che è famoso per via di un film può essere un
ostacolo?
«Inutile nasconderlo: è una grossa responsabilità. Perché se lo
spettacolo è brutto lo spettatore può dire “era meglio il film”… A parte
questo però il privilegio di fare teatro è quello di confrontarsi con
un pubblico colto, più ristretto magari, ma con cui è più facile
dialogare e tentare progetti meno scontati».
Dove & Quando
Il discorso del re, di David Seidler, regia Luca Barbareschi, con Luca
Barbareschi, Filippo Dini, Astrid Meloni, Chiara Claudi, Ruggero Cara,
Giancarlo Previati.
Teatro Quirino, Roma, dal 13 novembre al 2 dicembre e
poi in tournée.
Info: www.casanovamultimedia.it/produzioni/il-discorso-del-re/
Carlo Faricciotti