Costituzione, ritorno al futuro

Una via per uscire dalla crisi morale ed economica c'è: intellettuali, artisti, giuristi vedono nel recupero dei valori della nostra Carta la speranza per un domani migliore.

04/12/2012
Una manifestazione in difesa della nostra Costituzione (Fotogramma).
Una manifestazione in difesa della nostra Costituzione (Fotogramma).

Sulla diagnosi siamo tutti d'accordo: c'è la crisi, non solo economica, ma anche morale, culturale, sociale. Sulla terapia, ci dividiamo, ammesso che una qualche via d'uscita si riesca a intravvedere. Chi invoca un rinnovamento della politica, chi sostiene che bisogna ripartire dal basso, chi ritiene che siamo un Paese costituzionalmente incapace di fare sistema e puntare nella stessa direzione... Insomma, non si riesce a identificare la soluzione ai nostri mali e si brancola nel buio, oppure ognuno si inventa il suo toccasana senza saper convincere gli altri...

Eppure una grande, preziosa risorsa forse è sotto i nostri occhi. Basterebbe saperla vedere e, sopratutto mettere in atto: la Costituzione. A riportarla alla nostra attenzione, sono ora una serie di intellettuali, artisti, esperti di diritto.

Qualche giorno fa su questo sito abbiamo pubblicato un'approfondita intervista a Salvatore Settis, l'archeologo (già direttore della Normale di Pisa e di importanti istituzioni culturali nel mondo) che da qualche tempo è diventato uno dei più lucidi e brillanti paladini del nostro patrimonio culturale e ambientale. Nel suo ultimo saggio, Azione popolare, appena pubblicato da Einaudi, l'intellettuale ricorda che la nostra è una Costituzione attualissima e illuminata, anche per quanto riguarda la salvaguardia e la valorizzazione dei beni paesaggistici e culturali. I cittadini sono chiamati a esercitare in pieno il loro diritto di cittadinanza, attraverso la partecipazione, le iniziative, la denuncia. Il manifesto di questi cittadini attivi esiste già: è appunto, la Costituzione.

Shel Shapiro ha scritto un brano per far conoscere la nostra Costituzione.
Shel Shapiro ha scritto un brano per far conoscere la nostra Costituzione.

L'analisi di molti indica nel venire meno di un tessuto condiviso di valori, improntati alla solidarietà e al rispetto reciproco, una delle ragioni profonde della crisi. Eppure persino il "dovere" della fraternità è inscritto nella nostra Costituzione (non solo nel grido Liberté, Égalité, Fraternité della Rivoluzione francese). Lo dimostra in maniera documentata un bel saggio scritto da Filippo Pizzolato, docente di Istituzioni di diritto pubblico all'Università Milano-Bicocca e di Dottrina dello Stato alla Cattolica di Milano (Il principio costituzionale di fraternità, Città Nuova). La nostra Carta, ispirata dai principi personalistici e di sussidarietà, offre un esempio storico di un ordinamento giuridico in cui il carattere ordinante dei legami fraterni è riconosciuto e valorizzato.

E non sono solo intellettuali e professori a proporre un ritorno alla Costituzione
per uscire dal guado in cui siamo intrappolati. E non sembrano caduti nel vuoto nemmeno i continui rimandi ad essa del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Proprio in questi giorni il noto rocker Shel Shapiro si è sentito in dovere di pubblicare Undici, una canzone recitata in cui declama i primi 11 articoli della nostra Costituzione. Significativamente, un coro di bambini fa da sottofondo alla sua interpretazione, a dire che la riscoperta e la messa in atto di quei principi è la migliore eredità che possiamo lasciare alle generazioni future. «Ritengo che sia importante che venga ribadito, da uno come me, non più ragazzino, straniero, diventato Italiano, l’importanza della Costituzione Italiana in questo preciso momento, in cui sembra che il popolo non abbia più voce in capitolo», sono le bellisime parole con cui ha spiegato la motivazione che lo ha spinto a questo intervento.

Ecco il commento di Gherardo Colombo, uno che di Costituzione s'intende: «La qualità della società nella quale viviamo dipende dal lavorio che quotidianamente ognuno impiega per realizzare la Costituzione. Come può succedere se non la si conosce? Shel Shapiro ha scelto, per diffonderla, la sua strada, la strada della musica. Undici è uno strumento molto importante (e molto piacevole) per diffondere il nucleo essenziale della Costituzione, invitare ad approfondirlo da parte soprattutto dei giovani, che per la verità non ricevono dagli adulti aiuti consistenti per avvicinarsi alla Costituzione. Questa, la nostra Costituzione, è generalmente sconosciuta, e a mio parere proprio da questa mancanza di conoscenza dipendono i maggiori guai del nostro Paese. Grazie, Shel, per il tuo contributo a diffondere la Costituzione».

Forse il nostro futuro è appena dietro di noi. Si chiama Costituzione.

Paolo Perazzolo
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da antonel il 09/12/2012 11:23

@genepi. Carissimo, non per fare la polemica a tutti i costi, ma tu stesso scrivi che le Costituzioni sono figlie della cultura e della sensibilità di quando furono scritte. Quella americana, per esempio, è figlia del secolo dell'Illuminismo e della Dichiarazione dei diritti dell'uomo. Stiamo parlando di valori che la Storia non ha sconfitto. Quella italiana è del 1947. Non prendiamoci in giro, erano i tempi in cui l'aggettivo "democratica", accostato a Repubblica, significava regime comunista. Infatti nessun altro Stato occidentale si definiva allora (neanche oggi) "democratico". E l'accentuazione dei termini "lavoro" e "lavoratori" era figlia del socialcomunismo e del corporativismo di origine fascista, che aveva molto seguito anche in campo cattolico (Fanfani, Dossetti e altri). Stiamo parlando di ideologie sconfitte dalla Storia. Personalmente trovo desueto e ridicolo l'articolo 1 e addirittura aberrante il secondo paragrafo dell'articolo 3 secondo il quale la Repubblica italiana promuove "...l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese". Lavoratori, non cittadini! Ma vi rendete conto? Su molte altre cose che hai scritto posso essere d'accordo. Ricordo solo qui, perché penso che questo pubblico sia più sensibile, che alcuni articoli sono stati non solo disattesi, ma interpretati selvaggiamente. Penso al 33, nel quale la scuola privata non deve prevedere "oneri per lo Stato". Va bene, ma quell'articolo è stato usato in maniera fondamentalista: oggi la scuola privata, anche dove ci sono modesti contributi alle famiglie, non comporta "oneri" per lo Stato, ma addirittura "redditi" per lo Stato. Se gli iscritti alle private passassero al pubblico le casse statali si troverebbero a dover fronteggiare costi di miliardi di euro, che non si possono permettere. Non sarebbe il caso, almeno, di consentire alle famiglie la detrazione delle spese scolastiche, dovunque siano concentrate?

Postato da genepi il 06/12/2012 23:22

@ antonel. Premessa: la Costituzione italiana è del 1947; quella degli USA è del 1787, ecc... noi, a quei tempi, non eravamo nemmeno italiani. 1 - Le Costituzioni, vanno lette nella loro interezza e non limitarsi solo ad alcuni articoli. (http://www.governo.it/Governo/Costituzione/principi.html) 2 - La Costituzione italiana, come tutte del resto, è la sintesi di valori- culture-sensibilità di chi le ha scritte e del popolo che le ha approvate per via referendaria. 3 - Nei primi 40 anni di Repubblica, la nostra Costituzione è stata "disattesa"; negli ultimi 23 anni "quasi" ribaltata, e in alcuni momenti "sospesa". 4 - Ne consegue che, non è la Costituzione in se che non è valida, se poi chi legifera non ne tiene conto o, peggio, disattende o contraddice quanto in Essa è scritto. 5 - Il termine Repubblica democratica, a differenza di repubblica (e basta), serve a "qualificare" il termine e è antecedente all'avvento dei "comunisti" (Repubblica Democratica Ligure (1797-1814); Repubblica Democratica di Armenia (1914-1920)... si proprio quella del genocidio da parte turca.... per brevità non ne nomino altre). Repubblica (e basta) è buona per tutti gli usi, solo per distinguerla da Monarchia. P.es. la seconda repubblica spagnola, era sì una repubblica (avevano "cacciato il re Alfonso XIII), ma il regime di Francisco Franco, non lo si può chiamare certo democratico. Comunque il termine democrazia è vecchio quanto.... Atene (circa 3000 anni). Fraternamente, giancarlo.

Postato da antonel il 06/12/2012 10:37

STATI UNITI Noi, il popolo degli Stati Uniti, al fine di perfezionare la nostra Unione, garantire la giustizia, assicurare la tranquillità all'interno, provvedere alla difesa comune, promuovere il benessere generale, salvaguardare per noi e per i nostri posteri IL BENE DELLA LIBERTÀ, poniamo in essere questa Costituzione quale ordinamento per gli Stati Uniti d'America. FRANCIA Il popolo francese proclama solennemente la sua fedeltà ai DIRITTI DELL'UOMO ed ai principi della sovranità nazionale così come sono stati definiti dalla dichiarazione del 1789, confermata ed integrata dal preambolo della Costituzione del 1946. GERMANIA LA DIGNITÀ DELL'UOMO È INTANGIBILE. È dovere di ogni potere statale rispettarla e proteggerla. SVIZZERA La Confederazione Svizzera TUTELA LA LIBERTÀ E I DIRITTI DEL POPOLO e salvaguarda l’indipendenza e la sicurezza del Paese. Promuove in modo sostenibile la comune prosperità, la coesione interna e la pluralità culturale del Paese. Provvede ad assicurare quanto possibile pari opportunità ai cittadini.Si impegna per la conservazione duratura delle basi naturali della vita e per un ordine internazionale giusto e pacifico. EUROPA l'Unione si fonda sui VALORI INDIVISIBILI E UNIVERSALI DI DIGNITÀ UMANA, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l'Unione si basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. ITALIA L'Italia è una Repubblica democratica, FONDATA SUL LAVORO. Ma come si fa a dire che la nostra è la migliore Costituzione del mondo? Vi ricordo che quando fu scritta l’espressione “Repubblica democratica” era quella classica dei regimi comunisti e “fondata sul lavoro” è molto, molto meno dei diritti e della dignità dell’uomo presente nel preambolo di tutte le altre principali. Fu un compromesso tra socialcomunismo e corporativismo, che oggi non ha più senso. Il lavoro è “uno” dei diritti dell’uomo, non l’unico o il più importante.

Postato da antonel il 05/12/2012 17:15

STATI UNITI Noi, il popolo degli Stati Uniti, al fine di perfezionare la nostra Unione, garantire la giustizia, assicurare la tranquillità all'interno, provvedere alla difesa comune, promuovere il benessere generale, salvaguardare per noi e per i nostri posteri IL BENE DELLA LIBERTÀ, poniamo in essere questa Costituzione quale ordinamento per gli Stati Uniti d'America. FRANCIA Il popolo francese proclama solennemente la sua fedeltà ai DIRITTI DELL'UOMO ed ai principi della sovranità nazionale così come sono stati definiti dalla dichiarazione del 1789, confermata ed integrata dal preambolo della Costituzione del 1946. GERMANIA LA DIGNITÀ DELL'UOMO È INTANGIBILE. È dovere di ogni potere statale rispettarla e proteggerla. SVIZZERA La Confederazione Svizzera TUTELA LA LIBERTÀ E I DIRITTI DEL POPOLO e salvaguarda l’indipendenza e la sicurezza del Paese. Promuove in modo sostenibile la comune prosperità, la coesione interna e la pluralità culturale del Paese. Provvede ad assicurare quanto possibile pari opportunità ai cittadini.Si impegna per la conservazione duratura delle basi naturali della vita e per un ordine internazionale giusto e pacifico. EUROPA l'Unione si fonda sui VALORI INDIVISIBILI E UNIVERSALI DI DIGNITÀ UMANA, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l'Unione si basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. ITALIA L'Italia è una Repubblica democratica, FONDATA SUL LAVORO. Ma come si fa a dire che la nostra è la migliore Costituzione del mondo? Vi ricordo che quando fu scritta l’espressione “Repubblica democratica” era quella classica dei regimi comunisti e “fondata sul lavoro” è molto, molto meno dei diritti e della dignità dell’uomo presente nel preambolo di tutte le altre principali. Fu un compromesso tra socialcomunismo e corporativismo, che oggi non ha più senso. Il lavoro è “uno” dei diritti dell’uomo, non l’unico o il più importante.

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati