La resistenza dei piccoli

E' uscito il Dvd di "L'uomo che verrà", capolavoro del bravo Giorgio Diritti sulla strage di Marzabotto, vista attraverso gli occhi di una bambina di otto anni e degli umili.

16/08/2010
Gli sguardi della piccola Greta Montanari e di Alba Rohrwacher.
Gli sguardi della piccola Greta Montanari e di Alba Rohrwacher.

Un dvd da non perdere quello del film di Giorgio Diritti L’uomo che verrà (Feltrinelli / Mikado, € 16,90 con allegato il libro di testimonianze Uomini d’ogni tempo). E non solo perché è stata giudicata la migliore pellicola italiana della stagione sia dal pubblico del Roma Film Fest sia dalla giuria dei David di Donatello. E’ un’emozione forte, intensa eppure delicata, quella che offre allo spettatore questa storia che mescola verità a poesia. 

«Raccontiamo i mesi che precedettero la strage di Marzabotto, sull’Appennino emiliano», spiega Diritti, 50 anni, regista bolognese cresciuto Ermanno Olmi e Pupi Avati. «Una serie di piccoli eventi quotidiani che testimoniano il valore morale della gente umile, quei contadini e montanari che furono trucidati dalle SS, in un impeto di ferocia immotivata, nel corso di vari giorni a partire dal 29 settembre 1944».
 
Niente paura: non è il solito film su partigiani e nazisti. «Al contrario, è una storia che parla soprattutto di vita, del bisogno di solidarietà», sottolinea il regista. «Ci restituisce il valore delle cose che contano: una stretta di mano, uno sguardo, il cibo, l’amore, una preghiera… L’uomo che verrà narra la guerra vista dal basso, dalla parte di chi la subisce senza capire, di chi se la ritrova nel cortile di casa. A Marzabotto così come in Irak o in Afghanistan. L’attualità dimostra che il pacifismo non è utopia ma necessità».
 
A dare levità al racconto, pur tragico nella sua verità, è l’insolita chiave narrativa cadenzata nei nove mesi d’attesa per la nascita di un bimbo in un umile famiglia di contadini sul Monte Sole. Filtro agli eventi è lo sguardo stupito di Martina, ragazzina di 8 anni che vuole tanto quel fratellino senza immaginare che, di lì a poco, resterà l’unica speranza per un futuro migliore.   Enorme il lavoro di documentazione fatto da Diritti e dagli sceneggiatori raccogliendo testimonianze dirette dei sopravvissuti o dei loro figli e nipoti (di cui si trova traccia preziosa nei contenuti speciali del dvd). Alla toccante bellezza del film, un miracolo di equilibrio e passione, contribuisce poi un  cast che è un mix di attori professionisti (Alba Rohrwacher, Maya Sansa, Stefano Bicocchi, Claudio Casadio) e di gente comune pescata sul luogo (come la piccola Greta Montanari) spesso parenti delle vittime della strage.                                                           

Maurizio Turrioni
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