Prato accoglie l'arte di Lipchitz

Il restaurato Palazzo Pretorio è la nuova casa dell'opera del grande scultore lituano, donata dalla moglie alla città, che così può rilanciare la sua vocazione culturale.

13/04/2013
"Il figliol prodigo" di Jacques Lipchitz al Palazzo Pretorio di Prato.
"Il figliol prodigo" di Jacques Lipchitz al Palazzo Pretorio di Prato.

Dopo un restauro durato 16 anni riapre al pubblico il Palazzo Pretorio di Prato con una mostra eccezionale. Per la prima volta vengono esposte le sculture in gesso del grande artista lituano Jacques Lipchitz, donate alla città dalla moglie Yula. L’arte di gesso. La donazione Jacques Lipchitz a Prato è una mostra importante che riassume tutto il percorso creativo di quello che è considerato il più grande scultore cubista attraverso i gessi, ossia i modelli plasmati con le sue stesse mani. Rappresenta quindi la magia del momento ideativo, tanto che spesso è possibile riconoscere il segno dei polpastrelli nel corpo dell’opera.

Si tratta di 21 sculture e 43 disegni del maestro, che dopo la mostra resteranno patrimonio del nuovo Museo di Palazzo Pretorio
entrando a far parte dell’esposizione permanente. In mostra veri capolavori come Arlecchino (nella copertina dell'articolo), che documenta il periodo più strettamente cubista di Lipchitz, e l’emozionante Figliol prodigo, in cui lo scultore ebreo unisce in un abbraccio appassionato il protagonista del famoso episodio biblico e la madre, anziché il padre come nell’iconografia tradizionale. E poi alcune tra le più famose delle sue opere monumentali. Come il modello del cancello della Roofless Church, la chiesa costruita nel 1960 dall’Architetto Philip Johnson in Indiana, dove è sepolto il teologo Paul Tillich. E Tra cielo e terra, da cui Lipchitz realizzerà la splendida Madonna per la Cappella sistina delle Alpi, la chiesa di Notre Dame de Toute Grace di Plateau d’Assy, nell’Alta Savoia francese, dove hanno lavorato tutti i più grandi artisti del ‘900, da Matisse a Rouault, da Chagall a Bonnard e a Bracque.

L'opera "Madre e figlio".
L'opera "Madre e figlio".

Tutte le sculture di questa importante donazione, giunte direttamente dagli Stati Uniti dove il maestro, naturalizzato francese, si rifugiò dopo l’occupazione nazista, sono state restaurate dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Al di là dell’enorme valore artistico, si tratta di una straordinaria opportunità per la città di Prato, decisa a presentarsi come città d’arte.

Fino a questo momento questo aspetto della città toscana è rimasto in ombra, forse per la vicinanza con Firenze. In realtà Prato è una città bellissima e ricca di arte. A cominciare dal Duomo, che ospita il famoso ciclo pittorico di Filippo Lippi. A settembre, proprio il Palazzo Pretorio ospiterà una grande mostra, Da Donatello a Lippi. L’officina pratese. Poi il nuovo museo civico riaprirà definitivamente i battenti con tutta la ricchezza delle sue collezioni.

Dove & Quando

L’arte di gesso. La donazione Jacques Lipchitz a Prato è al Museo di Palazzo Pretorio fino al 26 maggio. Catalogo Silvana Editoriale. Info: tel. 0574/18.35.152 – 18.35.027; www.palazzopretorio.prato.it

Simonetta Pagnotti
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