A Venezia vince Sokurov. Mah...

Premiato Crialese, ignorato Polanski. Premi da cineclub per i migliori attori.

10/09/2011
Roman Polanski, ignorato dalla Giuria di Venezia.
Roman Polanski, ignorato dalla Giuria di Venezia.

       Il Leone d'oro a Faust del regista russo Aleksandr Sokurov può anche essere salutato come la consacrazione di un cineasta di grande intelligenza e gusto visivo. Difficile però che folle di spettatori corrano al cinema per vedere questo film in costume, molto dark, molto dialogato, molto simbolico, sul mito reso eterno da Goethe: l'uomo che baratta la sua anima col diavolo in cambio del successo. Curiosa la rilettura di Sokurov (Mefistofele viene in realtà messo nel sacco da Faust perché oggi l'uomo è troppo avido e cattivo) ma 134 minuti di immagini toste sono troppi.       

     Fa davvero piacere il Premio Speciale della Giuria a Terraferma di Emanuele Crialese. E non per campanilismo ma perché il suo bel film dice cose grandi con una semplicità che va dritta al cuore.

     Dissentiamo invece sulla Coppa Volpi per il miglior  attore (Michael Fassbender per l'ossessione sessuale raccontata in Shame) e quella per la migliore attrice (la cinese Deanie Yip per A simple life, toccante ma nulla più). Molto più significative le prove dei quattro attori del film di Polanski: che il suo Carnage non abbia vinto nulla è il vero scandalo.

     La Mostra ha confermato la sua  soggezione nei confronti dell'Asia distribuendo poi il Leone d'argento per la miglior regia a Cai Shangjun (per il film sorpresa Ren shan ren hai) e premi minori ad altri titoli che difficilmente verranno ricordati. Inutile invitare al festival cineasti famosi e attori già affermati se poi non si ha il coraggio di premiarli quando lo meritano.

Maurizio Turrioni
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Postato da Profe il 13/09/2011 10:03

Concordo con il commento; il film premiato(Faust) è il classico mattone: interminabile, di ermetica esposizione nei dialoghi(soprattutto nella prima parte),barocco nelle immagini e uniforme nella colorazione grigio-verdastra degli ambienti. Purtroppo non ho visto Carnage di Roman Polanski,di cui ho sentito solo commenti entusiastici e che ha vinto il Leoncino d’Oro Agiscuola per il Cinema. Il film Shame(=Vergogna), adatto a un pubblico adulto per le numerose scene di sesso, secondo me realizza lo scopo di rappresentare (senza compiacimenti o morbosità)la compulsione erotica del protagonista grazie all'interpretazione asciutta ed essenziale dell'attore premiato, che rende bene il senso di vergogna. Personalmente avrei premiato Poulet aux prunes per l'originalità e fantasia dell'approccio al suicidio e il tono tra l'ironico e il melanconico di tutta la vicenda. Molto convincente infine Terraferma.

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