Miss Italia e un televoto da abolire

È Giusy Buscemi a vincere l'edizione 2012 di Miss Italia, in una trasmissione non premiata dallo share, con la solita litania del televoto.

13/09/2012
Giusy Buscemi (19) incoronata Miss Italia 2012 (foto Corbis).
Giusy Buscemi (19) incoronata Miss Italia 2012 (foto Corbis).

Si chiama Giusy Buscemi, ha 19 anni, è alta 1,75 cm. Bella è bella. Per forza è lei la nuova Miss Italia. Nuova in tutto: via il bikini, sostituito da un mini-abito nero uguale per tutte, ma non è la sola novità: stavolta hanno concesso loro l’uso della parola e Fabrizio Frizzi le ha coinvolte in storie da libri Harmony, giusto perché non ci sono più i fotoromanzi, poi le ha stuzzicate con domande “pericolose” per conoscerle meglio. Un sospiro di sollievo, quando alla fine tutte hanno ringraziato mamma e papà, esaltato i valori della famiglia, e nessuna ha auspicato la pace nel mondo. Interminabile la litania del televoto, il vero protagonista della serata, nonostante Frizzi abbia onestamente avvisato che con quelle telefonate si rischia di taroccare il voto, ma purtroppo - parole sue - non c’è niente da fare se non affidarsi all’onestà di chi vota. Ma allora perché la Rai non lo abolisce? Visto che sembra ormai esistere una fronda all'interno dell'azienda di viale Mazzini che chiede l'eliminazione del televoto e potrebbe uscire allo scoperto prima del prossimo Festival.

Miss Italia ha mostrato in quest’ultima edizione, ridotta a due sole serate, tutti i suoi limiti, ma anche un interesse dei telespettatori ridotto al minimo sindacale. Se è vero, come è vero, che i dati di ascolto spesso non premiano la qualità di un programma, bisogna prendere atto che hanno seguito la finale 4.944.000 spettatori. Che sono tanti, ma che non sono bastati né a vincere il concorso con il dirimpettaio additato dalle veline di Canale 5, 5.075.000 fedelissimi, ma neanche a superare l’ennesima fiction della serie Squadra Speciale che ha raggranellato 5.021.000 appassionati di storia di Mafia. Il confronto è impietoso: di qua la macchina da guerra di Rai 1 scesa in campo con propositi delittuosi, dall’altra la solita tiritera che ha attraversato l’estate con Ezio Greggio a sorreggere una trasmissione low cost, che avrà il suo epilogo quando ci sarà la scelta delle due nuove veline. Miss Italia nacque come concorso del settimanale Tempo che quando ancora non c’era la TV prometteva 5.000 lire per un sorriso. Un sorriso e nient’altro. Ora la Rai elargisce 80.000 euro alla vincitrice per una serie di prestazioni pubblicitarie, mentre le veline guadagneranno come sempre 1.500 euro lordi al mese, ma dovranno mantenersi casa e pagarsi i pasti. Grazie alla bellezza dunque la generazione 1.000 euro se la cava. Finché dura.

Gigi Vesigna
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