Joseph Beuys, lo sciamano dell'arte

Aperta sino al 14 agosto al Kunsthaus Musem di Zurigo una mostra dell'artista tedesco, che concepiva la propria opera come "scultura sociale", per la crescita dell’uomo e della società.

08/08/2011
La scultura "Vino Fiu" di Joseph Beuys.
La scultura "Vino Fiu" di Joseph Beuys.

Sono gli ultimi giorni per visitare la mostra che il Kunsthaus Musem di Zurigo dedica a uno dei protagonisti dell’arte contemporanea: Joseph Beuys. Difesa della Natura (fino al 14 agosto), 100 lavori tra opere, fotografie, documenti, edizioni e video per documentare l’opera del maestro tedesco scomparso nel 1986, definito dai critici lo "sciamano dell’arte".

Joseph Beuys concepisce la sua opera come scultura sociale, funzionale alla crescita dell’uomo e della società. D’altra parte la sua stessa arte è stata profondamente influenzata dalle vicende personali. In gioventù aveva aderito al nazismo. Arruolatosi come pilota, il suo aereo era stato abbattuto in Crimea e si era salvato grazie all’aiuto di alcuni nomadi tartari che lo avevano curato.

La crisi di coscienza che ne era seguita ha certamente condizionato il suo percorso artistico. In particolare il tema della difesa della natura è legato al suo soggiorno a Bolognano, un paesino di montagna negli Abruzzi
, dove i suoi amici, il Barone Buby Durini e sua moglie Lucrezia De Domizio, possedevano una tenuta agraria. Qui l’artista piantò più di 7.000 arbusti ed alberi in via di estinzione: la Piantagione Paradise. La difesa della natura di Beuys non va intesa solo in termini ecologici. La valenza è soprattutto antropologica, come difesa dell’individuo, della creatività e dei valori umani. Temi oggi attualissimi. Parte integrante della mostra il volume edito da Electa dal titolo Beuys Voice.

La mostra su Beuys è l’occasione per una visita alla città di Zurigo, la più grande delle città svizzere, a cominciare proprio dal Kunsthaus Museum, collocato in posizione centralissima, che ospita un’importante collezione. Strepitose le sale dedicate ad Alberto Giacometti, a Munch e a Chagall. Proprio a Chagall la città deve una delle sue attrazioni più importanti. Le splendide vetrate che l’artista realizzo nel 1970 nella chiesa di Fraumunster, quando aveva già compiuto 83 anni.

La città va scoperta passeggiando con calma sulle rive della Limmat, per poi addentrarsi nel centro storico ricco di ristoranti e di ritrovi storici come il Cabaret Voltaire, dove nacque il movimento dei Dada. Interessante il nuovo quartiere di Zurich West, costruito sotto il vecchio viadotto ferroviario, ricco di negozi e di atelier d’arte. Un consiglio: per muoversi a Zurigo la cosa migliore è acquistare la Zurich Card e utilizzare i mezzi pubblici, che sono davvero molto efficienti. La carta, inoltre, dà diritto all’entrata gratuita nei principali musei della città.

Simonetta Pagnotti
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