Prodotti tipici, facile venderli sul web

Sempre più numerosi i siti Internet attraverso i quali si possono ordinare cibi tipici e locali venduti da aziende agricole o piccoli produttori artigianali.

29/04/2010
Sarà più facile vendere i prodotti tipici grazie a un sito Internet.
Sarà più facile vendere i prodotti tipici grazie a un sito Internet.

Sono sempre più numerosi i siti Internet tramite i quali è possibile ordinare prodotti alimentari tipici e locali, venduti da aziende agricole o piccoli produttori artigianali. L’articolo 123 della Legge 388/2000 ha ammesso la vendita  via Internet  dei prodotti tipici che richiedono metodi e attrezzature di lavorazione non rispondenti del tutto alle prescrizioni igieniche di legge. D’altra parte, l’articolo 18 del Decreto legislativo n.114/1998 ha semplificato molto gli adempimenti per iniziare l’attività di vendita tramite Internet.

Se si tratta di prodotti non alimentari
, basta inviare una comunicazione al Comune di residenza specificando il settore merceologico e allegando un’autocertificazione nella quale si dichiara di essere in possesso dei requisiti, cioè di non essere falliti, di non aver riportato una condanna con pena detentiva superiore a tre anni per delitto non colposo, di non aver riportato una condanna per ricettazione, riciclaggio, emissione di assegni a vuoto, insolvenza fraudolenta, bancarotta fraudolenta, usura, rapina, sequestro di persona a scopo di estorsione, frode in commercio, eccetera.

Decorsi 30 giorni dal ricevimento della comunicazione
, si può iniziare l’attività se non c’è stata risposta negativa, ma in genere questi adempimenti si svolgono alla Camera di commercio, che ne informa il Comune. Se si tratta di prodotti alimentari, è un po’ più complicato. L’autocertificazione riguarda anche l’assenza di condanne per alcuni reati alimentari, inoltre bisogna avere il “requisito professionale”: aver frequentato un corso istituito o riconosciuto dalla regione, oppure aver esercitato in proprio o in qualità di dipendente, per almeno due anni nell’ultimo quinquennio, l’attività di vendita di prodotti alimentari, oppure, ancora, essere stato iscritto al REC nell’ultimo quinquennio. Tuttavia, il ministero delle Attività Produttive ha precisato che non sono soggette a tutti questi adempimenti le attività di commercio elettronico “esercitate in maniera meramente occasionale”. Un altro modo per aggirare gli adempimenti è quello di far raccogliere le ordinazioni da un terzo (un amico), che riveste così la figura di “intermediario” e, a rigore, è tenuto soltanto all’iscrizione nell’elenco degli intermediari tenuto dalla Camera di commercio.  

Emanuele Piccari
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