Lotta all'evasione, «i Comuni non partecipano»

L'accusa di Contribuenti.it. Che aggiunge: «4 italiani su 5 non capiscono perché si pagano le tasse»

05/09/2011

L’idea di stimolare i Comuni a partecipare alla lotta all’evasione fiscale lasciando alle amministrazioni locali quello che Agenzia delle entrate e Guardia di finanza riusciranno a raccogliere grazie alle loro segnalazioni sembra nasca da un problema reale. Secondo quanto denunciato Contribuenti.it, Associazione contribuenti italiani, infatti, «gli enti locali non combattono l’evasione fiscale». «Regioni, province e comuni», sottolinea un comunicato, «non hanno ancora recepito le norme introdotte dallo Statuto dei diritti del contribuente né adeguato lo statuto comunale, né istituito lo sportello del contribuente».  

Per il presidente di Contribuenti.it, Vittorio Carlomagno, «la maggior parte di essi non ha ottemperato alla legge, incentivando le violazioni e l'evasione fiscale». Insomma, per Carlomagno «gli enti locali devono iniziare a combattere seriamente l'evasione fiscale nel rispetto dei diritti dei contribuenti».  

E in tutta la confusione che si è creata intorno alla manovra economica in discussione alla commissione Bilancio del Senato e alle nuove norme che compaiono e spariscono nell’arco di poche ore, «in Italia quattro italiani su cinque non capiscono perché si pagano le tasse». O almeno è questo il quadro emerso dalla ricerca di Krls Network of Business Ethics per Contribuenti.it Magazine, che ha analizzando i dati rilevati dallo Sportello del contribuente nel periodo luglio 2006-luglio 2011.  

In 5 anni la fedeltà fiscale dei contribuenti è scesa da 28,94% a 16,74% «a causa dei pochi servizi che si ricevono in cambio delle molte tasse che si pagano», sostiene una nota dell’Associazione. Che insiste: «Solo nel 2011 l'imponibile evaso in Italia è cresciuto del 13,1% con punte record nel Nord, dove ha raggiunto il 14,2%. In termini di imposte sottratte all'erario siamo nell'ordine del 51,1%, pari a 180,3 miliardi di euro l'anno».  

Dalla ricerca emerge poi che al primo posto tra i Paesi che investono di più nei servizi sociali troviamo la Francia (10.790 euro pro capite), seguita da Germania (9.170), Svezia (9.080), Olanda (8.780), Inghilterra (8.450) e Spagna (8.120).

Marco Ratti
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