23/05/2011
Sono i single il motore del mercato degli affitti in Italia. Il 61% di chi cerca una casa in locazione vive solo, mentre le famiglie preferiscono cercare di acquistare: quasi la metà di chi vive in affitto ha tra i 18 e i 34 anni. È quanto risulta da un’indagine del centro studi di Tecnocasa sui dati del secondo semestre del 2010 che segnano anche una leggera ripresa dei valori (+0,4% per i bilocali e +0,2% per i trilocali): tra le città dove i canoni sono aumentati di più troviamo Verona, Roma, Palermo, Napoli, Genova e Bari, mentre sono in lieve calo a Bologna, Firenze e Milano.
Affittare casa costa sempre tanto a Roma e Milano. Nella capitale per un bilocale ci vogliono 850 euro, 1050 per un trilocale. Tra i quartieri in cui le locazioni sono in crescita c’è Torpignattara con una buona domanda da parte di immigrati, soprattutto cingalesi, ma anche di famiglie italiane che non riescono ad accedere al mercato del credito. Anche a Torre Gaia si è registrato un aumento dei valori dovuto al fatto che si sono affittati soprattutto immobili di tipo medio signorile, di conseguenza con canoni più elevati. Tra coloro che cercano in affitto in zona ci sono anche famiglie di professionisti che lavorano presso il Policlinico e l’Università di Tor Vergata.
A Milano il costo medio è di 750 euro per un bilocale e 1030 euro per un trilocale: nella zona di Porta Ticinese si registra un aumento della domanda da parte di studenti e lavoratori fuori sede, mentre tra i quartieri in diminuzione ci sono via Padova-Cimiano, dove in generale si registra una diminuita disponibilità di spesa da parte dei potenziali locatari. A cercare in questo semestre dell’anno sono state famiglie, studenti e lavoratori fuori sede. Grazie all’allungamento della metropolitana sono in leggero aumento i valori degli affitti a Dergano dove è presente una buona domanda di immobili in affitto da parte di studenti per la vicinanza al Politecnico. Valori in aumento anche al quartiere Isola.
Al sud, invece, Napoli ha visto un aumento dei canoni di locazione con una crescita dell’1,1% sui bilocali e dello 0,1% sui trilocali. Tra i quartieri che hanno registrato un incremento dei valori ci sono Vomero-Cilea, determinato da una carenza di offerta di immobili in affitto di qualità.
Le città più economiche risultano invece Catanzaro (280 euro per un
bilocale) e Campobasso (300 euro per la stessa tipologia di casa).
Tra chi cerca una casa in affitto ci sono soprattutto giovani che si
trasferiscono per lavoro (33,7%) o per studio (11%). Tra le tipologie
di contratto più diffuse c’è quella classica a canone libero per
quattro anni rinnovabile, seguito dal contratto per uso transitorio e
quello canone concordato, in leggero aumento rispetto al primo
semestre. In attesa di vedere gli effetti della cedolare secca sul
mercato degli affitti, si conferma la paura dei proprietari nella
ricerca di un inquilino: si richiedono sempre maggiori garanzie
sull’affidabilità e la continuità dei pagamenti, viste anche le
difficoltà nel chiedere uno sfratto. Buone notizie, però, arrivano dal
mondo delle aziende che hanno ricominciato a cercare immobili in
affitto per i propri dipendenti.
Sul fronte del rendimento annuo il trend resta stabile intorno al 3,8%.
Dal 2002 al 2010 (vedi grafico) la curva dei prezzi dimostra come i
rendimenti degli immobili si sono stabilizzati nel corso degli anni: le
zone centrali mediamente rendono il 3,6% annuo lordo, quelle
semicentrali il 3,8% e quelle periferiche il 3,9%. Tra le grandi città
che hanno il rendimento annuo lordo da locazione più elevato ci sono
Verona e Palermo con il 4,7%.
Eleonora Della Ratta