04/07/2011
Il prezzo dell’oro è sempre molto alto, anche se dall’inizio di giugno ha segnato un leggero calo. Attualmente sfiora i 1.500 dollari l’oncia (36,50 euro al grammo). Il bilancio del secondo trimestre 2011 è stato avaro per le principali materie prime: l’indice Commodity Research Bureau è sceso del 5,9%, trascinato al ribasso da cotone (-40,8%) e frumento (-23,4%), ma l’oro ha comunque messo a segno un rialzo del 4,4. Per l’oro si tratta dell’undicesimo trimestre consecutivo di rialzi.
Secondo alcuni un po’ troppi, tanto da far temere a breve l’esplosione di una “bolla”. Ivana Ciabatti, presidente della Italpreziosi, si attende invece solo «una piccola correzione fisiologica e salutare per poi tornare a raggiungere nuovi massimi, senza intaccare quindi il trend rialzista di lungo periodo. Personalmente stimo che per fine anno le quotazioni potrebbero arrivare intorno al livello di 1.650 dollari, per raggiungere nel corso del 2012 quotazioni ancora più elevate».
Le dinamiche del mercato oggi vedono qualche incertezza legata alla crisi greca, ai movimenti della moneta americana (ogni suo recupero comprime le quotazioni espresse in dollari), alla possibilità o meno che gli Stati Uniti iniettino liquidità nel sistema. Ivana Ciabatti chiarisce: «Il perdurare delle incertezze economico-finanziarie, il rischio dei debiti sovrani in Europa, per non parlare del debito Usa, lo spettro delle svalutazioni monetarie che aleggia un po’ dappertutto, sono elementi che contribuiscono a puntare sull’oro non solo come bene d’investimento-rifugio, ma anche come valuta: l’oro è la moneta per eccellenza perché è l’unica a non essere carta, è l’unica forma di denaro reale che esista da millenni: è divisibile, indistruttibile e soprattutto non replicabile».
Quest’anno le importazioni indiane di oro sono aumentate del 66% rispetto al 2010 e in Cina il governo ha incentivato i privati ad acquistare oro sia sotto forma di lingotti che di monete o medaglie commemorative. Inoltre si stima che l’oro rappresenti solo lo 0,5% di tutta la massa di denaro depositata e investita, e ancora il prezzo non ha raggiunto il massimo storico del 1980 di 875 dollari, che rapportato a oggi rappresenta una quotazione pari a circa 2.200 dollari (53,55 euro per grammo). Tutti questi elementi farebbero dunque pensare che quella dell’oro al momento non sia una “bolla”.
Redazione 2C Edizioni