17/05/2011
“Pratica commerciale scorretta”: con questa motivazione l’Antitrust ha imposto una sanzione da 250mila euro alla società Xango Italy Srl, che vende in Italia il succo di mangostano. Ad aver lanciato l’allarme nel settembre 2010 era stata l’associazione Altroconsumo, che aveva segnalato all’Autorità l’offerta del prodotto presentato come il toccasana per prevenire e curare patologie cardiache, diabete, cancro, malattie della pelle, morbo di Parkinson e Alzheimer.
Nel dettaglio, spiegano da Altroconsumo, «la denuncia verteva sulla pubblicità ingannevole del messaggio e pratica commerciale scorretta, poiché la modalità di offerta del prodotto è assimilabile a tecniche di vendita piramidale». In Rete, infatti, si trovano tanti rivenditori che sono al tempo spesso consumatori e i meccanismi di vendita sono piuttosto singolari. «Il cliente è invitato a registrarsi sul sito del mediatore», dicono ancora all’associazione, «e registrandosi diventa a sua volta venditore e deve così pagare una quota per l’adesione e per un kit d’ingresso».
Per l'Antirust la pratica commerciale è scorretta in quanto «da un lato idonea a generare confusione sulla reale natura, composizione e proprietà della bevanda pubblicizzata, della quale vengono vantate inesistenti proprietà salutistiche, e, dall'altro, il complesso sistema di commercializzazione e vendita del succo XanGo risulta connotarsi per il suo carattere piramidale». Tutto questo in violazione di diversi articoli del Codice del consumo.
Inoltre, Altroconsumo fa notare che la società distributrice Xango, che vende il succo di mangostano da anni anche negli Stati Uniti, era già stata ammonita nel 2006 dalla Food and Drug Administration perché distribuiva e pubblicizzava il prodotto come se fosse un farmaco.