19/05/2011
Costo della vita e redditi in calo sono le principali cause della povertà delle famiglie che vivono nelle città del Centro Nord. Secondo un’indagine condotta dal Centro studi Sintesi, infatti, un contribuente su 8 è a rischio povertà e il 75% dei casi è proprio concentrato nelle regioni settentrionali. «I cittadini più a rischio povertà sono al Nord – spiega Catia Ventura, direttrice del Centro studi Sintesi – perchè il maggior costo della vita erode il reddito in proporzione maggiore che al Sud: disporre di uno stipendio in linea con la media nazionale li non mette al riparo dal rischio».
Considerando i 117 Comuni capoluogo di Provincia si nota che circa il 12,2% dei contribuenti (1,2 milioni di persone) dichiara un reddito inferiore alla soglia media italiana di povertà locale pari a 9.893 euro l’anno (per un reddito medio di 26.434). Se ai primi posti in classifica ci sono poche sorprese, con piccole città della Sardegna, Barletta, ma anche Rimini, Massa e Brescia, tra i primi 50 Comuni troviamo molti nomi che sorprendono. Tra questi L’Aquila, che il terremoto ha fatto precipitare dal 112° posto al 36° per rischio povertà, ma soprattutto molte città toscane: Grosseto (dal 63° al 21°), Prato (dal 59° al 33°), Carrara (dal 23° al 9°), Pistoia (dal 75° al 47°).
Il Comune più esposto al rischio povertà è Barletta: dei 90mila abitanti il 30,4% dei contribuenti presenta un reddito inferiore alla soglia di povertà locale, che tiene conto del costo della vita, di 11.971 euro. Al secondo posto si colloca Villacidro, nella Provincia di Medio Campidano in Sardegna, con una quota di contribuenti “poveri” sotto la soglia del 26,1%. Il terzo posto di Rimini è causato da una sorta di anomalia: come città turistica il capoluogo infatti fa registrare un’alta spesa per consumi, dunque con un’alta soglia di povertà, ma un gran numero di contribuenti è lavoratore stagionale a basso reddito. Nelle città del Sud si registrano basse quote di contribuenti sotto la soglia di povertà. Tra le città più in crisi ci sono: Avellino (7%), Potenza (7,4%), Matera (8%) e Caserta (8,6%). Tra le grandi città Torino risulta più a rischio di Napoli, così come a Milano il rischio povertà è ben più forte che a Roma.
Eleonora Della Ratta