Trasporto locale, scattano gli aumenti

Da inizio aprile i biglietti di bus e metro potrebbero costare il 20-30 per cento in più in molte regioni d’Italia

25/03/2011

I pendolari si avvicinano al 1° aprile col fiato sospeso. Stando all’ultimo numero del magazine di Contribuenti.it (scaricalo gratis da qui), «il costo dei biglietti per viaggiare in bus, metropolitana e tram aumenterà del 20-30 per cento a seconda della regione di appartenenza». In generale, secondo l’associazione l’aumento sarebbe di circa il 20 per cento per gli autobus di linea urbana e del 10 per cento per le linee extraurbane.  

Le motivazioni. Gli abitanti dell’Emilia Romagna non dovrebbero essere toccati dal provvedimento perché i prezzi sono stati già rivisti a inizio a marzo. «Una simile sorte spetterà a breve anche a tutte le altre città italiane», spiegano da Contribuenti.it, «dove sono state ritoccate secondo accordi prestabiliti tra le Regioni e le Province, in seguito soprattutto ai tagli dei finanziamenti operati dallo Stato, le tariffe del trasporto pubblico locale»  

L’esempio campano. A Napoli, secondo Unico Campania, il biglietto di corsa semplice dovrebbe passare da 1,1 a 1,2 euro, mentre il mensile dovrebbe costare 40 euro.  

La richiesta lombarda.
Diverse associazioni di consumatori hanno consegnato alla Regione Lombardia oltre 10 mila firme di utenti colpiti da ritardi e scarsa qualità dei trasporti in cui si chiede, tra le altre cose, di «non far passare aumenti delle tariffe se non parametrati a concreti miglioramenti della qualità del servizio verificabili da parte degli utenti». Le istanze sono state sottoscritte da Acu, Altroconsumo, Casa del Consumatore, Codici e dal Coordinamento dei Comitati Pendolari della regione Lombardia.  

Il malcontento. Da una recente indagine di Altroconsumo emergono i parametri di qualità del servizio con maggiori criticità per i pendolari sulle tratte ferroviarie: pulizia e igiene (92 per cento), affollamento (78 per cento), climatizzazione (79 per cento), informazioni a bordo in caso di disservizio (73 per cento), puntualità (59 per cento), sicurezza (42 per cento), cortesia e disponibilità del personale (32 per cento). L'insoddisfazione per il servizio nel suo complesso è pari al 68 per cento.  

In un comunicato di Altroncosumo, inoltre, si legge che «ad aggravare la situazione già ciritica, a causa della riduzione dei trasferimenti finanziari dallo Stato approvati dal Governo nella manovra economica di fine anno, si sono aggiunti gli aumenti tariffari del 10 per cento introdotti nel mese di febbraio e se ne preannunciano altri per il prossimo mese di maggio».

Marco Ratti
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