18/07/2011
Il 33,0% delle piccole imprese italiane negli ultimi due anni ha introdotto o utilizzato tecnologie o sistemi finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale (vedi tabelle allegate). È quanto emerge da una indagine di Fondazione Impresa effettuata su un campione di 600 piccole imprese manifatturiere italiane (meno di 20 addetti).
La concentrazione maggiore di piccole imprese che hanno introdotto una riduzione dell'impatto ambientale è stata rilevata nelle regioni del Centro (35,3%). Seguono quelle del Nord Ovest e del Sud (32,7%) e infine quelle del Nord Est (31,3%).
Tra le tecnologie o sistemi
maggiormente introdotti: acquisto di macchinari a basso consumo (27,3%), riduzione degli imballaggi/uso di materiali riciclati (25,8%) e installazione di pannelli fotovoltaici (19,2%). Seguono riqualificazione energetica degli edifici (18,7%) e introduzione di sistemi di gestione ambientale (16,7%).
In particolare, l’acquisto di macchinari a basso consumo ha riguardato soprattutto le piccole imprese del Nord Ovest (36,7%) e del Nord Est (31,9%). La riduzione degli imballaggi/uso di materiali riciclati ha riguardato soprattutto le regioni del Centro (32,1%). L’installazione di pannelli fotovoltaici ha interessato in particolare le regioni del Sud e le Isole (30,6%) e del Nord Est (23,4%).
Il 29,7% delle piccole imprese italiane nei prossimi due anni ha intenzione di effettuare azioni legate alla riduzione dell’impatto ambientale/risparmio energetico. In particolare, le piccole imprese del Sud (32,1%) e del Nord Ovest (31,7%). Seguono quelle del Nord Est (27,6%) e del Centro (27,3%).
Tra le tecnologie o sistemi che nei prossimi due anni le piccole imprese hanno intenzione di introdurre allo scopo di ridurre l’impatto ambientale ai primi posti: l’installazione di pannelli fotovoltaici (46,8%); la riqualificazione energetica degli edifici (23,4%) e l’acquisto di macchinari a basso consumo (19,6%).
Sostengono i ricercatori di Fondazione Impresa: «È virtuosa la relazione sviluppatasi tra piccola impresa e green economy. Le Pmi, infatti, sembrano pronte a contribuire alla sfida della crescita sostenibile lanciata dall’Unione Europea nella Strategia Europa 2020; sembrano pronte, cioè, a contribuire alla costruzione di un’economia a basse emissioni di CO2. Lo confermano anche i risultati della nostra indagine. È una questione di tutela dell’ambiente, ma anche di crescita economica. La green economy, infatti, offre una duplice occasione alle piccole imprese: quella di risparmiare (e liberare) risorse economiche, aumentando la propria efficienza energetica, e quella di approfittare delle occasioni imprenditoriali offerte da un nuovo mercato, quello ecocompatibile».
Elena Zuccaro