10/08/2011
Gli italiani sembrano aspettare con ansia la ripresa del mercato del lavoro per rimettersi in gioco: secondo un sondaggio Adecco – una delle principali agenzie per il lavoro – su un campione di 6.400 persone, solo il 23% degli italiani si dice soddisfatto della propria situazione professionale, mentre il 77% dichiara di non essere appagato dal proprio lavoro e aspetta con ansia la ripresa del mercato del lavoro per rimettersi in gioco.
L’insoddisfazione professionale spinge a rifugiarsi nella famiglia e nei rapporti affettivi. Il 62% degli intervistati afferma di considerarli un valore più importante del lavoro, mentre solo il 5,4% considera il proprio impiego la componente più rilevante della sua vita. E alla domanda che cosa è più importante del lavoro, anche gli amici (8%), gli hobby e il tempo libero (7%), lo studio e la formazione (6%) vengono anteposti alla carriera.
Eppure il lavoro resta un elemento importante della vita. Il 35,3% afferma di cercare nel lavoro serenità e stabilità e anche soddisfazione personale (28,7%). Restano in pochi, invece, coloro che coltivano grandi ambizioni: solo il 3% vede nel lavoro la possibilità di raggiungere potere, fama e successo, mentre l’7,6% punta decisamente al miglioramento economico. Dai risultati dell’indagine, infatti, non emergono grosse differenze e 1 italiano su 4 si definisce non appagato dal lavoro e vicino alla famiglia a Milano, come a Palermo.
Il panel degli intervistati si compone per il 60% di donne e per il 40% di uomini; il 49% degli intervistati ha un’età compresa tra i 26 e i 35 anni, il 27% tra i 36 e i 45 anni, il 14% tra i 18 e i 25 anni, il 10% supera i 46 anni di età. Il titolo di studio degli intervistati è per il 47% il diploma, per il 37% la laurea, per il 7% il master e per il 9% licenza media o titolo professionale.
Elena Zuccaro