07/07/2011
Nonostante due giudizi di colpevolezza, un padre e una figlia hanno deciso di rivolgersi in Cassazione per difendersi dall'accusa di aver filmato i propri vicini durante la costruzione di un muretto di confine, violandone secondo loro di fatto la privacy. In particolare per i giudici di primo grado le riprese avrebbero integrato gli estremi del reato di molestie. Non si è rivelata dello stesso avviso la Corte di Cassazione secondo la quale filmare vicini troppo invadenti nel costruire è lecito: "anche ad ammettere, sia pure con innegabile forzatura linguistica, che l'attività di costruzione di un muro di confine costituisca davvero fatto afferente all'imperscrutabile vita provata altrui, la realizzazione del manufatto in prossimità di un confine postula il rispetto delle prescrizioni civilistiche. La linea difensiva è riuscita ad avere la meglio puntando sul fatto che le immagini erano state catturate per "documentare un illecito civile commesso dai vicini". In sintesi, il privato di fronte a un possibile diritto leso ha "diritto a documentare con ogni mezzo (non esclusa la ripresa fotografica o filmata) l'altrui costruzione".
Redazione 2C Edizioni