La molestia può essere indiretta

Condannata una donna che aveva reso pubblico il numero di telefono di un ex fidanzato

27/12/2011

Si chiamano molestie telefoniche e valgono anche quando sono "indirette". Questi i fatti che ha analizzato la Corte di Cassazione con sentenza n. 47667: una donna, per ripicca nei confronti dell'ex, ha pubblicato su un sito internet "per adulti" il numero di telefono dell'uomo che si è così ritrovato, da un giorno all'altro, subissato di chiamate da parte di persone a lui sconosciute. Certo, ha analizzato la Corte, le chiamate non erano effettuate tecnicamente dalla donna, ma i fatti non la scagionano comunque dall'accusa di molestie telefoniche regolamentate dall'articolo 660 del codice penale che prevede pene severe (l'arresto fino a 6 mesi o la multa fino a 516 euro per chi "in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo"). Dunque, il chiarimento della Corte, ha posto l'attenzione su un tema molto delicato: anche gli autori/autrici indiretti di molestie rischiano seriamente di incorrere in reati penali.

Alberta Perolo
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Postato da Gennaio 2013 il 22/05/2012 13:58

Il mio caso è diverso. Sono invalido civile e cattolico praticante. Una prof malata di mente infastidita dalla mia fede cattolica me ne ha combinate di tutti i colori. Non faceva altro che usare gli argomenti di storia per diffamare la Chiesa Cattolica e le sue lezioni (sì, lezioni) avevano sempre un doppio senso. Era malata. Mi ricordo che una volta ha fatto un errore di storia per diffamare i cattolici (lo ha fatto apposta) e quando ho chiarito la situazione mi ha risposto: quando ero all'università, ho studiato la storia del cattolicesimo su un libricino così piccolo e ci ho preso trenta con lode! Mo' questa battuta qui, con la quale sono stato denigrato, è molestia diretta o indiretta? La prof di matematica è stata più cattiva. I miei compagni le hanno lasciato intendere che la stavo guardando mentre era girata alla lavagna, ma non era vero (e poi figuriamoci se la prof era interessata ad una cosa del genere) e allora mi ha raccontato una storiella per farmi entrare in una parte. Ha detto che aveva un amico che era un genio della matematica (in quella classe ero l'unico che sapeva tutto) che è entrato in crisi e le telefonava molto spesso. Un giorno è andata a scuola e ha lasciato il telefono in macchina e quando è rientrata ha trovato 14 telefonate di quell'amico e quando ha richiamato le ha risposto l'infermiere del pronto soccorso che le ha detto: è troppo tardi, si è già suicidato! E allora ha aggiunto: se mi fossi portato il telefono in classe l'avrei salvato sicuramente! e la classe mi ha guardato e si è messa a ridere. Decuco che la prof di matematica che tanto allegra e onesta pare ha creato una metafora nella quale coniugato eros e tanathos (scusate l'ortografia, ma non conosco il greco)...

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