05/10/2011
Due colleghi proprio non si sopportano e l'ennesimo alterco
si conclude in modo inaspettato: uno riga l'auto dell'altro in presenza di
testimoni. Il colpevole non cerca alibi, ma si ribella quando, in forza
dell'accaduto, viene licenziato. "In tema di verifica giudiziale della
correttezza del procedimento disciplinare, il giudizio di proporzionalità tra
violazione contestata e provvedimento adottato si sostanzia nella valutazione
della gravità dell'inadempimento del
lavoratore e dell'adeguatezza della sanzione, tutte questioni di merito che ove
risolte dal giudice di appello con apprezzamento in fatto
adeguatamente giustificato
con motivazione esauriente e completa, si sottraggono al riesame in sede di
legittimità". Questa la motivazione della Corte di Cassazione che con
sentenza n. 18835 pone l'accento sulla condotta dell'uomo che è senz'altro
censurabile in quanto denota un atteggiamento "incivile" ma non
integra i presupposti di "notevole inadempimento" che invece
avrebbero come conseguenza automatica il licenziamento in tronco.
Alberta Perolo