Un prestito per studiare

Lo chiedono 40mila italiani, ma per i più bravi ci sono anche altre soluzioni

31/08/2011

Finite le vacanze è ora di pensare alla scuola o all'iscrizione all'università. Per molte famiglie questo significa pensare a come pagare libri e tasse: secondo un'indagine di Prestiti.it sono 40mila gli italiani che chiedono un finanziamento per pagare la scuola ai figli o i giovani che hanno bisogno di un prestito per continuare gli studi. Lo scoglio più grosso è proprio l'iscrizione a un corso universitario, ma anche per la formazione post laurea, soprattutto se si è studenti fuori sede o se si vuole accedere alle università private come la Bocconi o la Luiss. Costi che lievitano quando si parla di master che richiedono circa 15mila euro per due anni. Una scelta economicamente pesante, soprattutto se si considera che molti giovani vogliono specializzarsi solo perché non trovano un lavoro dopo la laurea e cercano così di migliorare il proprio curriculum e aprirsi maggiori prospettive. Per aiutarli, le famiglie chiedono finanziamenti che ammontano in media a 10.500 euro per studente e rimborsano il prestito, sempre mediamente, in quattro anni.  

Il 15% dei giovani, però, non fa ricorso all'aiuto dei genitori e fa direttamente ricorso al credito al consumo: l'età media dei richiedenti è di 25 anni e il  prestito di 9.500 euro. In questi casi, però, è necessaria almeno la garanzia di un cointestatario, con reddito dimostrabile. Insomma, senza mamma e papà non si può fare un passo. Una situazione che si riscontra in tutta Italia, anche se gli importi variano molto a seconda della regione: in Sardegna si richiedono circa 15mila euro e in Lombardia 12.800, mentre in Umbria e Veneto il prestito si ferma a 8.100 euro.  

Prima di ricorrere a un prestito è bene valutare anche le possibilità che vengono offerti agli studenti più meritevoli. Oltre alle borse di studio messe a disposizione dall'Azienda per il diritto allo studio (per consultare i bandi si deve accedere al sito dell'Ardsu della propria regione), che si basano esclusivamente sul reddito, esistono anche altre soluzioni. I migliori possono puntare alle scuole di eccellenza, come la Normale di Pisa o la Scuola superiore di Udine, dove gli studenti, ammessi dopo una severa selezione, hanno tasse, vitto e alloggio pagati: ogni anno però è necessario essere in pari con gli esami e avere una media di 27/30.   Le università private, come la Bocconi, mettono a disposizione borse di studio per chi proviene da famiglie a basso reddito: oltre all'esenzione dalle tasse sono inclusi i pasti. Per quanto riguarda i master, invece, spesso il bando specifica anche eventuali sponsor e finanziatori: aziende private che finanziano gli studi con quote che variano dai 4mila ai 25mila euro. Anche le Regioni possono mettere a disposizione fondi per lo studio che vengono assegnati o in base al merito o in base alla priorità delle domande presentate. Se si vuole studiare all'estero, invece, un utile fonte è il ministero degli Esteri che presenta on line (www.esteri.it) le diverse possibilità per frequentare master fuori dall'Italia. Ogni anno i principali Paesi, infatti, pubblicano bandi per l'agevolazione allo studio e finanziamenti ad hoc che comprendono anche l'alloggio.

Eleonora Della Ratta
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