Il direttore di Avvenire a Le iene show

Marco Tarquinio interviene nel programma di Italia 1 per rivolgere un appello a Celentano

23/02/2012

Stasera alle 21.10 su Italia 1, quarto appuntamento con Le Iene Show. Alla conduzione Ilary Blasy, Enrico Brignano e, per l'ultima puntata, Alessandro Gassman, che, come già concordato e dopo il grande successo ottenuto, saluta il programma di Italia 1, perché impegnato nella realizzazione del suo primo film da regista. Al suo posto, arriverà prossimamente Claudio Amendola, In merito alle polemiche che hanno visto coinvolti Adriano Celentano e il direttore di “Avvenire” Marco Tarquinio, gli inviati di Italia 1 intervistano il giornalista, che, rivolge un appello al “molleggiato“: “La prossima volta che noi ci occuperemo di quelli che non hanno voce, unisca la sua voce alla nostra. Non ho niente da perdonargli, ho soltanto da dirgli: riconosci che possiamo fare delle cose insieme, perché dobbiamo farle contro?”. E poi, una divertente quanto surreale intervista “ambientata nel futuro”, più precisamente tra quarant’anni, al portiere della Juventus Gigi Buffon. Il numero 1 della Nazionale Italiana, dopo essere stato “invecchiato”ad arte, si presta divertito al gioco e risponde alle domande della Iena Jacopo Morini, spaziando dalla vita professionale a quella privata. Sul suo ex ct Marcello Lippi dice:” Marcello è stato il massimo per me. Sinceramente è la persona che porto nel cuore”. Alla domanda su dove ha finito di giocare, dichiara: “A livello proprio agonistico nella Juve, però insomma anche gli ultimi due anni in America e l'ultimo in Cina sono stati delle esperienze di vita molto importanti. Avevo quarant'anni quando ho smesso”. Sul suo ricordo più bello: “Sicuramente il Mondiale 2006 con quella cavalcata pazzesca”.

Silvio Magnozzi
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Postato da nicolag il 23/02/2012 13:09

L’appello di Tarquinio è sensato,ma andrebbe meglio espresso,togliendo alla frase quel deteriore senso di sicurezza e convinzione ,che si ritrova in moltissimi esponenti cattolici di rilievo, di possedere la verità. Mentre bisognerebbe continuamente interrogare la propria coscienza per capire se si è sulla strada giusta o meno. Meglio sarebbe stato,anziché provocarlo con gli inopportuni commenti pubblicati il 1° febbraio scorso, esprimersi diversamente riconoscendo la buona fede e le buone intenzioni di questo grande artista e auspicare di poter fare delle cose insieme. Riuscire a capire ad esempio come fare per separare le mele marce da quelle buone, dovrebbe essere il compito principale di chi ha responsabilità nell’ambito della Chiesa,come auspicato in più occasioni dallo stesso grande Pontefice,teologo,Benedetto XVI ,che in questo non andrebbe lasciato così solo come a prima vista appare.

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