07/10/2011
Un Giuseppe Verdi “bambino” che appare
sulle note del “Va’ pensiero” e racconta la nascita delle proprie opere,
e poi “La barcarola” di Offenbach che diventa una fiaba, le musiche di
Bach per sognare. Ma anche il ballo “sfrenato” della “Febbre del Sabato
sera” interpretato da giovanissimi emuli di Tony Manero. Può succedere
di tutto - come nella prima puntata - in “Il Gran Concerto”,
il programma di Rai3 scritto da Raffaella Carrà e Sergio Iapino (che
firma anche la regia) e condotto da Alessandro Greco, in onda da sabato 8
ottobre alle 10.25.
Dodici puntate – più una speciale, il giorno di
Natale in prima serata – per raccontare ai più giovani la musica
classica e non solo.
Sempre protagonisti, l’Orchestra
Sinfonica Nazionale della Rai, diretta da Alessandro Milani, che suona
dal vivo; le centinaia di bambini che riempiono l’Auditorium Rai “Arturo
Toscanini” di Torino; e Alessandro Greco che fa da collegamento tra
palco e platea, racconta e spiega la musica, anche in compagnia di
ospiti come cantanti lirici e ballerini: “E’ un programma ‘interattivo’ umanamente straordinario – dice Raffaella Carrà – per
l’impegno e la passione di tutti. Di Alessandro che fa da ‘ponte’ tra
due mondi, dei musicisti dell’Orchestra Rai che hanno dato tutto in
questa operazione culturale, impegnandosi per far ‘vibrare’ e divertire i
bambini, tornando essi stessi bambini, e dei più giovani che non sono
solo spettatori, ma vivono il programma, salgono sul palco e, grazie
alle ‘magie’ di sarti, truccatori e costumisti Rai, diventano
protagonisti”.
Tra le novità di questa edizione, la
presenza di giovani talenti provenienti dai Conservatori italiani che
porteranno al “Gran Concerto” la loro bravura. Il primo, sabato 8
ottobre, è Ruben Giuliani, violinista del Conservatorio “Giuseppe Verdi”
di Milano. “È un modo di proporre un modello – prosegue la Carrà – Io credo che la tv non debba educare, ma dare modelli che abbiano in sé una positività tale da indurre a copiarli”.
Più spazio, in questa quarta edizione,
anche alla musica lirica (oltre che alle colonne sonore e alle commedie
musicali più famose) con la “presenza” di alcuni grandi autori, da
Mozart a Rossini a Puccini.
In tutto quarantacinque minuti (quindici
minuti in più delle scorse edizioni) in compagnia della grande musica
di ieri e di oggi, per scoprirne i segreti ei protagonisti, per giocare
con il mondo delle sette note e per varcare quella porta “magica” che
sul palco dell’Auditorium Rai rende possibile ogni incontro e ogni
trasformazione. Un programma per i più piccoli, ma non solo: “Porgere la musica classica in modo gioioso e che non annoi – conclude Raffaella Carrà –
è il segreto di questo programma e la presenza degli adulti, davanti
alla tv, è fondamentale. C’è bisogno che i genitori siano incuriositi da
questo programma per portare i propri figli per mano verso la grande
musica. E con Il Gran Concerto mi sembra di fare la tv di un tempo:
quella capace di ‘parlare’ con i telespettatori”.
Silvio Magnozzi