23/07/2010
Giordano Bruno Guerri
Il 28 Aprile 1945, Benito Mussolini e Claretta Petacci vengono
fucilati. Questa è l’unica certezza di uno degli eventi più drammatici
e oscuri della nostra storia. Ma chi, dove e quando sparò? E in quanti
tirarono il grilletto? Il Duce e la sua amante morirono alle quattro del
pomeriggio, davanti al cancello di Villa Belmonte, a pochi chilometri
da Dongo, per mano del leggendario colonnello Valerio? O furono in due
a sparare e alle 11 della mattina e in tutt’altro luogo?
"Gli archivi della storia", a cura di Luigi Bizzarri con la collaborazione di Nietta La Scala, Mauro Longoni, propongono il reportage “Mussolini, l'ultima verità", di Maria Luisa Fiorenza e Peter Tompkins. Parteciperanno alla trasmissione Vladimiro Polchi e Giordano Bruno Guerri, storico e scrittore.
Sono due le versioni sulla morte del Duce: la prima, quella ufficiale del Comitato di Liberazione Alta Italia, più volte modificata nei mesi e negli anni seguenti, ma sempre radicata alla centralità di un’unica mano italiana e partigiana. La seconda, una ricostruzione dei fatti totalmente diversa, che vede un partigiano italiano e un ufficiale dei servizi segreti britannici dividersi l’esecuzione per ordine di un mandante dal profilo molto complesso. Ed è proprio il partigiano Giacomo, alias Bruno Lonati, a raccontare, nel documentario presentato dagli Archivi della Storia, come andarono i fatti.
Venerdì 23 luglio alle 21.10 su Rai 3
Eugenio Arcidiacono