09/01/2013
La stilista Angela Missoni durante una recente sfilata della Maison.
La speranza di poter riabbracciare i dispersi in quell’odiato tratto di mare che da Caracas porta alle isole da sogno tropicale Los Roques non morirà certo mai. Così a Sumirago, in provincia di Varese, dove ha sede la Missoni, tutti si stringono in queste ore intorno a Rosita, Ottavio, Angela, Luca, Ottavio jr e tutti i figli e nipoti e gli amici della famiglia Missoni. Ad aspettare il ritorno di Vittorio e di sua moglie Maurizia Castiglioni.
Un comunicato ufficiale è stato nel frattempo diramato dall’ufficio stampa, con la dichiarazione ufficiale di Angela Missoni, la stilista della Maison.
Dice: «Sono in contatto con il Ministero Italiano per gli affari Esteri e attualmente a Roma per degli appuntamenti e la denuncia della scomparsa di mio fratello alla Polizia di Stato.
Sto cercando di coordinare tutte le informazioni e le offerte di aiuto che abbiamo ricevuto da tutto il mondo. Mio fratello Luca è in Venezuela ed è attivamente coinvolto nelle ricerche. E’ un pilota e ora sta anche sorvolando l’area. Il nostro Amministratore Delegato, Alberto Piantoni, lo ha raggiunto. Sono entrambi in contatto con le Autorità Venezuelane, l’Unità di Crisi e l’Ambasciata Italiana.
I mie figli e nipoti sono con i miei genitori, uniti in questo momento difficile. Siamo tutti commossi dall’affetto e l’aiuto che abbiamo avuto fino ad ora da tutto il mondo ed estremamente grati alle Autorità per la loro incessante ricerca e gli sforzi di salvataggio. Al momento non abbiamo ulteriori dettagli riguardo ma possiamo solo dire che siamo certi che le ricerche continueranno con questo ritmo e che esploreranno qualsiasi strada.
Il nostro ringraziamento più sentito va alla moltitudine di sostenitori che ci hanno contattato da tutto il mondo. Chiediamo che vi uniate a noi nella speranza che le famiglie Missoni, Scalvenzi e Foresti si possano presto ricongiungere. Siamo pieni di speranza e fiducia per il lavoro che le Autorità hanno svolto fino ad ora. Non ci arrenderemo».
Non si arrenderanno e noi siamo con loro nella speranza. E sicuramente sono con loro anche le altre famiglie, purtroppo tante, della moda italiana che sono state colpite in passato dalla tragedia e da perdite violente.
Il rutilante mondo del fashion ha conosciuto purtroppo tanti altri momenti di angoscia e in particolare il nostro made in Italy è stato funestato da eventi sfortunati.
Lo stilista e imprenditore Nicola Trussardi.
Sempre un viaggio esotico e la passione per la caccia sono invece stati fatali all'imprenditore Paolo Tarabini, fondatore della Blumarine e marito della stilista Anna Molinari. Nel 2006, durante un safari in Africa, nello Zimbabwe, è stato attaccato e ucciso da un elefante.
Due tragici incidenti d'auto hanno invece straziato un'altra grande dinastia della moda, i Trussardi. Prima il padre Nicola Trussardi, che in una notte dell'aprile del 1999 si è schiantato sull'autostrada Milano-Bergamo, a bordo di una Mercedes. La passione per le fuoriserie e l'alta velocità tradisce anche il figlio Francesco, appena quattro anni più tardi, che muore appena ventinovenne sbattendo violentemente contro un palo con la sua Ferrari.
Un ritrattio dello stilista Gianni Versace.
Episodi di cronaca nera hanno invece colpito negli anni Novanta il sistema moda italiano. Il 27 marzo del 1995 Maurizio Gucci (47 anni), nipote di Guccio Gucci ed erede della celebre griffe fiorentina, è stato ucciso a colpi di pistola davanti alla sua casa di via Palestro a Milano. Dopo due anni di indagini è stata riconosciuta come mandante dell'omicidio la ex moglie Patrizia Reggiani Martinelli, condannata a 26 anni di carcere.
Solo due anni più tardi, uno dei più grandi nomi della storia della moda italiana se ne va: Gianni Versace viene ucciso da uno squilibrato a 51 anni il 15 luglio 1997. Si trovava sugli scalini della propria abitazione di Miami Beach. L'assassino, un certo Andrew Cunanan, è un tossicodipendente, presunto serial killer, sospettato di aver assassinato anche altre persone, e per questo ricercato. Dopo la fuga Cunanan si uccide prima di essere catturato dalla polizia statunitense
Giusi Galimberti