150 anni di moda in mostra

In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia nella Reggia di Venaria si tiene fino allì'8 gennaio 2012 una mostra inedita sulla storia della moda italiana.

22/09/2011
Due degli abiti storici esposti nella Reggia di Venaria.
Due degli abiti storici esposti nella Reggia di Venaria.

E' il quinto sito culturale più visitato in Italia: la rinata Reggia di Venaria, capolavoro dell’architettura barocca, costruito nel Seicento e Settecento come residenza di caccia dei Savoia e recentemente restaurato dopo una lunga e incredibile opera, oggi offre un motivo in più per una gita

   Qui, nelle rinnovate Sale delle Arti, si tiene infatti fino all'8 gennaio 2012, in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la mostra Moda in Italia - 150 anni di eleganza.

   La moda è stata nel passato e continua a essere sicuramente uno degli elementi principali dell’identità dell’Italia, uno dei simboli nel mondo della sua creatività, eleganza, stile e superba capacità industriale. 

   Ma non solo: la moda è anche in grado di fornire chiavi di lettura e punti di vista privilegiati per osservare la realtà nazionale, un convettore di abitudini, contrasti, ricerche, ma anche un riflesso diretto di vicende storiche, sociali, politiche, culturali e di costume del Bel Paese.

Uno degli allestimenti nelle Sale delle Arti.
Uno degli allestimenti nelle Sale delle Arti.

Un itinerario di stile

     La mostra si dipana come un affascinante percorso tra storia e immaginario, tra cinema, romanzo e attualità presentando abiti autentici, appartenuti a personaggi storici che hanno segnato con il loro stile il gusto di un’epoca (come Gabriele d’Annunzio e le regine d’Italia, Eleonora Duse e Lina Cavalieri), ma anche celebri abiti di scena, come le splendide creazioni di Piero Tosi per il genio di Luchino Visconti (l'abito da ballo bianco di Angelica - Claudia Cardinale ne Il Gattopardo e le vesti di Silvana Mangano per Morte a Venezia); l'abito disegnato dalle Sorelle Fontana per Ava Gardner e poi reinterpretato da Piero Gherardi per l’Anita Ekberg de La dolce vita; le scarpe realizzate da Ferragamo per Marilyn Monroe.

    Il nucleo principale dell’esposizione è costituito dagli abiti della storica Fondazione Tirelli- Trappetti di Roma: a essi si aggiungono prestiti provenienti da alcuni enti museali e le creazioni dei principali stilisti italiani contemporanei.

Un abito rosso da sera di Valentino.
Un abito rosso da sera di Valentino.

Esposti 200 abiti

    Sono quasi 200 gli abiti esposti alla Reggia di Venaria, che raccontano la storia della moda in Italia dal 1861 a oggi. In realtà solo dal secondo dopoguerra si può parlare di vera e propria “moda italiana”, di uno stile capace di coniugare l'antica tradizione artigianale e la moderna industria. 

 

    Prima di allora, durante il Regno, pur non mancando tentativi di affermazione di una moda nazionale, restava la Parigi del Secondo Impero di Napoleone III e di Eugenia il punto di riferimento e il modello. Non a caso, in quel periodo, il più importante centro della moda in Italia fu Torino, porta naturale verso la Francia.

    Nel ventennio fascista, la volontà di emanciparsi dall’influenza transalpina fu notevole, ma con risultati contradditori tra nazionalismo propugnato e cosmopolitismo insito nell’essenza stessa della moda.

    Fu dunque con la Repubblica che nasce la vera moda italiana: determinanti in questo senso furono le prime sfilate collettive organizzate a Firenze nella Sala Bianca di Palazzo Pitti dal marchese Giovanni Battista Giorgini, a partire dal 1952, dalle quali sarebbe scaturita un’autentica epopea di crescita e successo che continuerà a Roma, in sinergia con il mondo del cinema degli anni Sessanta, e poi a Milano, sede creativa del made in Italy e capitale della moda italiana e mondiale a partire dagli anni Settanta.

   La prima sezione della mostra concerne proprio questo periodo, compreso dalla nascita dello Stato unitario agli anni Settanta ed è messa in scena da Gabriella Pescucci, costumista cinematografica e premio Oscar.

Una suggestiva sala con abiti appesi che sembrano volare.
Una suggestiva sala con abiti appesi che sembrano volare.

Dagli anni Settanta ai giorni nostri

     La seconda sezione della mostra è dedicata alla moda del periodo che va dagli anni Settanta del Novecento a oggi. E' frutto delle scelte e del gusto di Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia, eletta proprio in questi giorni Ambasciatrice dell'Onu per la moda. Si tratta degli anni cruciali in cui nasce e si impone in tutto il mondo il fenomeno del Made in Italy, che ha modificato fortemente l’immagine del Belpaese e ha reso la moda uno dei principali comparti della nostra economia.

    La sezione si sviluppa dunque dalla svolta degli anni Settanta spingendosi fino ai giorni nostri con le nuove generazioni di stilisti: il percorso inizia all’indomani dell’esplosiva spinta dinamica e dialettica impressa dal ’68, che aveva consentito il ribaltamento di codici e certezze anche in fatto di stile e gusto del vestire, continuando col prêt-à-porter degli anni Ottanta, per arrivare fino a oggi tra spinte contrastanti di opulenza e minimalismo.

   Presenti ovviamente nella sezione tutti i grandi protagonisti dell'italian style come Walter Albini, Giorgio Armani, Valentino, Gianni Versace, Gianfranco Ferré, Krizia, Franco Moschino, Dolce&Gabbana, Roberto Cavalli, Miuccia Prada, Alberta Ferretti e Max Mara,
solo per citarne alcuni.


   Per le scuole si possono prenotare visite particolari con appositi laboratori e workshop, a cura dei Servizi educativi della Venaria Reale

   Per informazioni: tel. 011/49.92.355; prenotazioneservizieducativi@lavenariareale.it www.lavenariareale

Giusi Galimberti
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