30/10/2010
Il cavallo piace anche a chi non cavalca. E' quanto è risultato dalla prima ricerca generalista mai realizzata in Italia presentata a Fieracavalli da Veronafiere e dall’Ispo di Renato Mannheimer. Il cavallo piace, a prescindere dalla pratica equestre che comunque è in grande crescita (2,5 milioni i cavalieri assidui, quasi 10 milioni con quelli che vanno ‘talvolta’ a cavallo).
L’importanza del cavallo è data anche dal suo ruolo sociale ed economico, con 9 italiani su 10 che pensano che il protagonista sia sempre più ‘utile per valorizzare il turismo’, per ‘recuperare il rapporto con la nostra cultura rurale’ (89%), nel campo medico attraverso l’ippoterapia (87%). Il voto che gli Italiani danno a questo animale è
La ricerca realizzata in occasione di Fieracavalli, che vanta 112 edizioni e 2500 cavalli di oltre 60 razze presenti alla rassegna, racconta anche che il cavallo evoca emozioni romantiche: il 60% del campione rappresentativo della popolazione italiana per un ipotetico matrimonio da sogno preferirebbe una carrozza trainata da cavalli rispetto a miti odierni come la Ferrari (21%) e la Vespa (14%). Il dato sale se a rispondere sono le donne (70%).
L'inaspettato popolo di cavalieri, specie al Sud (21,6% del totale), tra i giovani (oltre il 22% tra i 18-35enni) e i laureati (20,5%), è convinto anche dell'importanza educativa del rapporto con l'animale: due terzi (67%) degli intervistati con figli dichiarano infatti che farebbero volentieri praticare questo sport ai giovani, perché ‘è importante rapportarsi con un animale come il cavallo’ (46%) ed ‘è uno sport salutare e vicino alle tradizioni di un tempo’ (37%).
Il quadrupede più amato dagli italiani è risultato Furia il cavallo del West (32%), che stacca di diverse lunghezze Varenne (17%) e Ribot (5%)e il Cavallo di Troia al quarto posto con il 3%, mentre le uniche perplessità sul tema rigurdano la percezione dei costi elevati (15% di citazioni) e la temuta pericolosità di questa attività (17%).
Renata Maderna