17/06/2010
Uno degli scatti realizzati durante il servizio di moda al Museo Nicolis a Villafranca di Verona.
Per una volta, abbiamo scelto di mostrarvi cosa accade dietro le quinte di uno dei tanti servizi di moda che appaiono ogni settimana nelle pagine del nostro settimanale Famiglia Cristiana. Abbiamo approfittato dell'occasione anche per intervistare e così farvi conoscere in un video le due modelle che hanno preso parte da protagoniste alle foto: Virginia, canadese, e Maria Eduarda, brasiliana.
Anche se sembra una professione facile e solo di immagine, fatta di lustrini e riflettori, fare la modella a volte può essere duro. Si è sempre con la valigia in mano: si resta in una città solo per pochi mesi, magari per poche settimane e poi ci si trasferisce in un'altra, a seconda delle richieste dei giornali e delle case di moda. Così, si lasciano spesso a casa i propri affetti, magari a decine di migliaiala di chilometri. Come nel caso di Virginia e Maria Eduarda, lavorare da modella è spesso un modo per pagarsi gli studi universitari, magari con la speranza di diventare un giorno davvero una top model famosa ed entrare nel mondo dello spettacolo.
Sul giornale, in ogni servizio di tendenze, vedete solo sei/otto foto, ma bisogna pensare che uno scatto per un servizio di moda non è come una foto fatta ai famigliari o agli amici. Ogni scatto richiede circa un'ora di lavoro, tra pettinatura, trucco, cambio d'abito della modella e di posizione (ogni foto deve avere uno sfondo e luci diverse). Per ogni foto vengono realizzate decine di scatti, per essere sicuri di avere alla fine la foto giusta, quella che poi finirà sulle pagine del giornale.
Alla fine di una giornata di lavoro (che spesso dura molto più delle tradizionali otto ore) si porta in redazione un servizio come quello che vedete sulle pagine del nostro settimanale anche questa settimana.
A monte della giornata di lavoro che vedete presentata anche in questo divertente video ci sono poi le lunghe settimane di preparazione, per la ricerca del luogo migliore dove realizzare il servizio (in questo caso, abbiamo scelto il Museo Nicolis, perché si era alla ricerca di auto degli anni Cinquanta, come nei film Grease o American Graffiti), per la ricerca degli abiti che vengono dati in prestito dai marchi di moda e anche per il casting (cioè la scelta dello staff migliore giusto per il servizio e in particolare del fotografo e delle modelle che hanno lo stile più adatto).
Volete imparare il gergo degli addetti ai lavori del settore moda? Ecco le parole più usate:
backstage: il dietro le quinte di un servizio o di una sfilata di moda;
shooting: l'insieme degli scatti di moda che vengono fatti su un determinato set
location: luogo fisico dove si realizzano le foto, che può essere un esterno o un interno;
casting: la scelta dello staff e delle modelle;
fitting: la prova degli abiti da parte delle modelle prima di servizi o sfilate;
showroom: è uno spazio che appartiene alle case di moda ed è il luogo dove vengono tenuti i campionari degli abiti delle collezioni per la vendita ai negozi e anche per la scelta da parte delle redazioni di moda;
book e composit: sono rispettivamente l'album fotografico e il "biglietto da visita" delle modelle, dove sono raccolte le migliori fotografie;
stylist: chi fa la ricerca degli abiti per un servizio e poi veste le modelle sul set;
make up artist: chi trucca e insieme al parrucchiere crea il look delle ragazze.
Giusi Galimberti