2020: ritorno sulla Luna, per colonizzarla

Un'azienda privata promette voli verso il nostro satellite entro 10 anni. Obiettivo? Permettere ai governi di tutto il mondo di inviare i propri tecnici a studiare il territorio lunare.

13/12/2012
Il lancio del razzo Saturno V il 16 luglio del 1969, che avrebbe portato nello spazio l'Apollo 11 (Reuters).
Il lancio del razzo Saturno V il 16 luglio del 1969, che avrebbe portato nello spazio l'Apollo 11 (Reuters).

Esattamente 40 anni dopo la missione Apollo 17 che ha portato per l’ ultima volta tre uomini (Eugene Cernan, Ronald Evans ed Harrison Smith) sulla luna, la Golden Spike, una compagnia privata gestita da due ex dipendenti della Nasa, ha annunciato d’ avere in cantiere il programma per ritornare entro il 2020 sulla luna.
L’ annuncio e’ stato fatto nel corso di una conferenza stampa a Washington dall’ amministratore delegato della Golden Spike, lo scienziato planetario ed ex amministratore scientifico della Nasa, Alan Stern, e dal presidente del consiglio di amministrazione della compagnia, ed ex direttore di volo del programma Apollo, Gerry Griffin. “I tempi sono maturi – ha detto Griffin – per l’ esplorazione commerciale della luna.
Ci rendiamo conto che l’ argomento è tutt’ora catalogato come fantascienza, ma noi contiamo di trasformalo in una realta’ ”. Nel corso della conferenza stampa sono anche stati presentanti gli altri membri del consiglio di amministrazione della Golden Spike: l’ imprenditrice di tecnologia spaziale Esther Dyson e il fondatore della Paragon Space Development ed ex membro dell’ equipaggio di Biosfere 2, Taber McCallum. Fra i consiglieri della compagnia figurano l’ ex speaker della camera Newt Gingrich, l’ ex manager del programma Shuttle, Wayne Hale, l’ ex ingegnere della Nasa Homer Hickman e l’ ex ambasciatore all’ Onu, Bill Richardson che e’ stato, sotto l’ amministrazione Clinton, ministro dell’ energia e governatore del New Mexico.

I potenziali clienti della Golden Spike Company, almeno all’ inizio, non saranno turisti visto che il biglietto di andata e ritorno costera’ 1,4 miliardi di dollari la copia, ma governi che vogliono mandare tecnici sulla luna per fare degli esperimenti. In pratica la Golden Spike vuole imitare l’ agenzia spaziale russa che fra gli anni 80 e 90 cominciato a vendere passaggi sulle capsule spaziali Salyut e Mir a paesi come Finlandia, Giappone Cecoslovacchia e Malesia interessati ad avere periti che conducevano ricerche sulla Stazione Spaziale Internazionale. “Stiamo trattando con diversi paesi sia in occidente che in oriente - ha spiegato Alan Stern – lasciando intendere la Cina evitando pero’ accuratamente di nominarla, per portare sulla luna due persone la volta. E’ incredibile vedere l’ interesse dei governi ad avere accesso al club lunare” Secondo le stime della Golden Spike , la messa a punto dell’ operazione luna dovrebbe costare da 7 a 8 miliardi di dollari.
“Questa cifra – ha spiegato Stern paragonandola alla costruzione dell’ aeroporto di una grande citta’ – comprende pianificazione e i test di volo”. Per ridurre i costi la Golden Spike conta di non progettare nuovi razzi ma di usare quelli gia’ messi a punto per altri voli. Dovranno invece essere inventate di sana pianta l’ attrezzatura per l’ atteraggio lunare e le tute spaziali, compiti che sono stati affidati rispettivamente alla Masten Space System e alla Paragon Space Development.

Se si riporta ai prezzi attuali il costo del programma Apollo degli anni 60, ci si trova con la cifra da capogiro di 110 miliardi di dollari. Gli atterraggi lunari, fatti fra il 1969 ed il 1972 dalla Nasa, oggi costerebbero 18 miliardi l’ uno. Anche tenendo conto il risparmio sui razzi si tratta pur sempre di cifre che sembrano impensabili per una compagnia privata e non sovvenzionata dallo stato come la Golden Spike.
Il concetto di usare tecnologia già sul mercato per quel che riguarda i razzi, non è, a detta degli specialisti, una grande soluzione visto che in questo settore in America, dopo gli anni 50/60, non e’ stato fatto quasi nulla.
“Temo – ha spiegato ai media l’ esperto di politica spaziale e direttore di GlobalSecurity.org, John Pike – che Alan Stern non abbia nel suo bilancio abbastanza zeri per portare a termine l’ impresa” Infatti, mentre ci sono diversi razzi in grado di portare carichi paganti intorno alla terra a bassa quota, soltanto l’ enorme Saturno V, il razzo multistadio a combustibile liquido non riusabile, usato fra il 1967 ed il 1973 per i programmi Apollo e Skylab, e’ in grado di lanciare un veicolo diretto sulla luna con due persone a bordo.
La SpaceX , l’ unica compagnia privata che ha sul mercato un razzo a bassa quota, in grado di raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale, ha in cantiere il razzo Facon Heavy che potrebbe avere tutte le caratteristiche necessarie alla Golden Spike. Secondo i piani di progettazione i lanci di prova del Falcon Heavy dovrebbero avvenire entro il 2013. Cio’ che rimane da vedere saranno ovviamente i costi di questo razzo e sara’ anche interessante scoprire , come e dove la Golden Spike attingera’ il denaro per questo affascinante ma terribilmente ambizioso programma di ritorno sulla luna. Per rincarare la dose sul suo scetticismo sulla possibilita’ della Golden Spike di trovare il denaro per ripristinare il programma luna abbandonato due anni e mezzo fa dalla Nasa, John Pike ha ricordato la storiella del famoso economista Milton Friendam che un giorno passeggiando con un amico vede a terra un biglietto da 10 dollari. Poiche’ lo guardava senza muoversi, l’ amico gli ha chiesto “Non lo prendi?” La risposta dell’ economista e’ stata “No perche’ se fosse vero qualcun altro l’ avrebbe raccolto prima di me”. "Se fosse possibile ritornare sulla luna per le cifre che hanno in mente questi signori - ha concluso John Pike - qualcun altro l' avrebbe gia' fatto".

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