28/08/2011
Un'immagine che rappresenta il sistema costituito dalla stella pulsar e dal suo insolito pianeta di diamante (la linea tratteggiata è l'orbita).
Il cielo non smette mai di stupirci. E' di pochi giorni fa la notizia di una nuova specie di stelle “fredde”, dalla temperatura simile a quella del corpo umano, ed ecco una nuova, sorprendente scoperta: a circa 4 mila anni luce dalla Terra esiste una pianeta di diamante. Il corpo celeste orbita attorno a una pulsar – una stella super compatta di appena 20 chilometri di diametro che ruota rapidamente su stessa (173 giri ogni secondo) emettendo potenti onde radio – ed è composto essenzialmente da carbonio cristallino. La stessa struttura del diamante.
Ad annunciare la scoperta è un articolo appena pubblicato su Science a firma di un team internazionale di scienziati, fra i quali quattro astronomi dell'Osservatorio di Cagliari: Andrea Possenti, Marta Burgay, Nichi D'Amico e Sabrina Milia.
Utilizzando il radiotelescopio di Parkes, in Australia, i ricercatori hanno trovato dapprima una nuova pulsar nella costellazione del Serpente. Questo tipo di corpi celesti, dalle dimensioni piccolissime, emettono onde radio. Ma in questo caso gli impulsi anticipavano e ritardavano in modo regolare, indicando l'esistenza di un altro corpo celeste attorno alla pulsar.
Il nuovo radiotelescopio in costruzione in Sardegna, a San Basilio, in provincia di Cagliari.
Successive osservazioni, compiute con il radiotelescopio Lovell, in
Inghilterra, e il telescopio Keck, alle Hawaii, hanno permesso di
stabilire che il pianeta percorre un'orbita attorno alla minuscola
pulsar ogni due ore e 10 minuti e, pur avendo una massa simile a quella
di Giove, ha dimensioni molto più compatte. Ulteriori analisi hanno
permesso di analizzarne la composizione sino alla inattesa scoperta.
Non meno sorprendente è il modo in cui il pianeta si sarebbe formato. In
origine, infatti, sarebbe stato non un pianeta, ma una grande stella la
cui materia gassosa è stata via via risucchiata dalla pulsar. Alla
fine, questo processo avrebbe lasciato il nucleo di diamante.
Il team di scienziati che è giunto a queste conclusioni sta lavorando a
un grande progetto di ricerca di nuove pulsar che utilizza
principalmente il radiotelescopio di Parkes: uno strumento dotato di
un'antenna di ben 64 metri. Uno strumento simile, ma di concezione assai
più moderna, entrerà presto in funzione in Italia, proprio in Sardegna,
a San Basilio, in provincia di Cagliari.
Per l'astronoma Marta Burgay, uno degli scienziati autori della
scoperta, “C'è da essere elettrizzati al pensiero di che cosa sarà
possibile scoprire con il nuovo radiotelescopio”.
Quanto alle lettrici amanti dei gioielli che fossero rimaste
elettrizzate, invece, dall'idea di un pianeta di diamante, dobbiamo dare
loro una cattiva notizia. Se volessimo raggiungerlo, dovremmo viaggiare
nello spazio per oltre cento milioni di anni. Decisamente troppo.
Giancarlo Riolfo