23/03/2011
Un'immagine di Titano scattata dalla sonda Cassini (foto: ESA).
Mentre qui sulla Terra siamo alle prese con il problema energetico e il caro bolletta, su Titano, la più grande tra le lune di Saturno, situata a un miliardo e trecento milioni di chilometri da noi, piove metano.
La scoperta, annunciata da un team internazionale di ricercatori, è dovuta alle osservazioni della sonda Cassini, da sette anni in orbita attorno a Saturno. Una missione realizzata congiuntamente dalla Nasa, dall'Agenzia Spaziale Europea e da quella italiana (Asi).
Un particolare dei laghi di metano liquido su Titano (foto: ESA).
Gli strumenti della navicella raccontano di un mondo dove il ciclo del
clima è simile in tutto a quello terrestre, ma con gli idrocarburi al
posto dell’acqua. I grandi laghi di Titano, infatti, contengono metano
ed etano allo stato liquido a causa della temperatura bassissima. Con
l’evaporazione vanno ad alimentare le nubi, per poi ricadere al suolo
come pioggia.
L'atmosfera. di Titano, la più grande tra le lune di Saturno (foto: ESA).
«E’ incredibile poter osservare un’attività così familiare, con tempeste
e cambiamenti climatici così simili ai nostri su un corpo celeste
distante e ghiacciato», ha commentato Elisabeth Turtle, scienziata della
John Hopkins University, nel Maryland (Stati Uniti). «Queste
osservazioni ci stanno aiutando a capire come funziona il sistema Titano
in analogia ai processi che avvengono sul nostro pianeta».
Per la scienza, dunque, un nuovo passo nel comprendere il Sistema
Solare. Il metano della luna di Saturno resta, però, inaccessibile.
Almeno per ora. Per soddisfare la nostra fame di energia dovremo
arrangiarci in qualche altro modo.
Giancarlo Riolfo