23/08/2011
La belonefobia, conosciuta anche come aichmofobia, altro non è che la paura persistente, anormale e ingiustificata per gli aghi e gli spilli. In futuro, per tutte queste persone, almeno le analisi del sangue potrebbero non trasformarsi più in una vera e propria tortura. Come? La risposta viene dal mondo delle nanotecnologie. Heather Clark, ricercatrice della Northeastern University (Massachussets, Usa), ha avuto un'idea che sulla carta consentirebbe di monitorare il sangue in modo continuo e in tempo reale "semplicemente" impiantando dei sensori sotto la pelle.
Al resto ci pensa uno smartphone. Il Journal of integrative biology ha ora pubblicato i risultati dello studio per ora condotto solo sui topi nei quali sono stati iniettati sensori che tengono sotto osservazione la concentrazione sanguigna di sodio (ma gli sviluppi sono potenzialmente molti di più): il punto è scegliere con cura le molecole da mettere nel "tatuaggio elettronico". Gli smartphone entrerebbero in azione proprio per archiviare i dati forniti dai sensori.
Leonardo Volta