08/08/2011
L’Italia
è veramente la Cenerentola della ricerca? Certo, gli stanziamenti sono modesti,
ma i ricercatori lavorano e con ottimi risultati. Il giornale di scienza
Galileo ha fatto un elenco delle ultime importanti scoperte nel campo della
medicina (dalle malattie genetiche all'oncologia), della fisica e delle
nanoscienze.
Il
gruppo di lavoro dell’Istituto Gaslini di Genova diretto dal prof. Luis Galletta ha provato a
ripristinare la funzione della proteina alterata nei pazienti affetti da fibrosi cistica. Secondo quanto
descritto sull'American
Journal of Physiology – Cell Physiology è sufficiente una bassa
temperatura (27°C) per ripristinare in modo significativo l’attività della
proteina in cellule prelevate da pazienti nei quali la malattia è determinata
da una specifica mutazione genetica. Con la collaborazione dell’Istituto
Telethon di Napoli, i ricercatori proseguono le indagini per trovare un farmaco
in grado di ottenere lo stesso risultato.
All'Istituto di
nanoscienze del Cnr è stato dimostrato per la prima volta il
pompaggio quantistico di elettroni, un meccanismo previsto e studiato per quasi
30 anni dai fisici teorici, ma mai riprodotto. Come pubblicato su Nature Physics
il risultato è stato ottenuto sfruttando la superconduttività in nanodispositivi a basse temperature. I
ricercatori infatti hanno realizzato un dispositivo nanometrico basato su
materiali superconduttori operante a temperature
prossime allo zero assoluto. Lo studio è stato condotto dal gruppo di Francesco
Giazotto del laboratorio Nest di CnrNano e Scuola Mormale superiore di Pisa
insieme con i ricercaotri dell’Università
di Wellington.
Un
gruppo di ricercatori coordinato da Erio Tosatti della Sissa di Trieste ha scoperto che si può
controllare l'attrito
tra corpi
di dimensioni microscopiche in contatto sostituendo una superficie inerte con
una attiva, capace di effettuare una transizione di fase. Questa operazione conferisce al
materiale grande sofficità e può essere attuata in tempo reale, mentre due
corpi scorrono uno sull'altro. La scoperta, pubblicata su Physical Review Letter,
interessa tutti i ricercatori che lavorano nell'ambito del”nanomondo” ed è stata effettuata
in collaborazione con gli studiosi del Centro Cnr-Iom Democritos di Trieste, e del Centro Internazionale di Fisica
Teorica “Abdus Salam”.
I
ricercatori dell'Irccs Medea di
San Vito al Tagliamento, in collaborazione con l’Università di Udine e l’Università di Verona, hanno studiato per la prima volta con risonanza magnetica diffusiva la connettività cerebrale in pazienti con disturbo d’ansia
generalizzato,
riscontrando anomalie nella connettività nell'emisfero destro. La ricerca,
pubblicata su Psychological Medicine, ha evidenziato un
difetto di comunicazione tra le regioni del cervello coinvolte
nell'elaborazione di stimoli sociali ed emotivi. Secondo i ricercatori questa
alterazione potrebbe avere un impatto sul controllo di tali stimoli (rinforzo
di pensieri negativi, preoccupazioni e tendenza alla catastrofizzazione) e
rappresentare quindi un marker strutturale della depressione.
Un
nuovo agente contro il
mesotelioma
potrebbe essere stato individuato dai ricercatori dello
Sbarro Institute for
Cancer Research and Molecular Medicine, coordinati da
Antonio Giordano. Gli studiosi hanno
sperimentato nuove molecole del tipo pirazolo [3,4-d] pirimidina che inibiscono
la
chinasi SRC, un bersaglio già
conosciuto, dimostrando che colpiscono specificamente le linee cellulari
tumorali. Lo studio, pubblicato su
Oncogene, mostra inoltre che questi inibitori
migliorano un determinato fattore prognostico negativo del mesotelioma: la
stabilità nucleare dell’inibitore delle chinasi ciclina-dipendente p27.
Leonardo Volta