19/10/2011
Jessica Sommerville della University of Washington (Usa) e
Marco Schmidt del Max Planck Institut fur Evolutionare Anthropologie di Lipsia
hanno pubblicato un interessante studio su Plos One che fa luce sulla formazione dei sentimenti di
equità e altruismo nei bambini molto piccoli. Ricerche effettuate in passato
avevano già teorizzato che il senso di "correttezza" verso gli altri
fosse riscontrabile in soggetti di 6/7 anni: inoltre, già a 2 anni i bambini
sarebbero in grado di aiutare il prossimo. I ricercatori hanno allora
sottoposto 47 bambini di 15 mesi a due test,
convinti che la capacità di cogliere il disagio del prossimo fosse addirittura
presente a quella età.
La prima prova partiva dalla visione di un video in cui un uomo distribuiva un piatto di biscotti e
un bric di latte tra altre due persone: inizialmente in porzioni uguali, poi
diverse; la seconda ha messo i piccoli di fronte alla scelta di privarsi di uno dei due giochi che erano stati
loro precedentemente forniti. Le conclusioni della ricerche, secondo la
dottoressa Sommerville sono: «I condivisori altruisti (cioè coloro che hanno
prestato ai ricercatori il loro gioco preferito, ndr.) si sono mostrati
molto sensibili quando il cibo veniva suddiviso in modo non equo tra i due
individui».
Il punto è che la maggior parte dei bambini è rimasta
perplessa di fronte al video che mostrava una distribuzione diseguale del cibo:
questo stupore si chiama violazione dell'aspettativa e significa che loro si aspettavano come
comportamento naturale un'equa divisione. Viceversa, coloro che hanno
restituito il giocattolo a cui tenevano di meno si sono sorpresi di fronte alla
distribuzione equa del cibo. Giustizia e altruismo sembrano dunque essere già
presenti in bambini di appena 15 mesi, segno che dalla comunicazione non
verbale delle persone che stanno loro accanto imparano più di quanto finora si
fosse immaginato.
Leonardo Volta