La pietra del sole, bussola dei Vichinghi

Da uno studio sembra che utilizzassero i principi della polarizzazione dei raggi di luce attraverso frammenti di calcite per navigare senza perdere la rotta

10/11/2011

Tutti sanno che i Vichinghi erano abili navigatori e che la loro unica bussola fosse il sole: ma come avrebbero fatto, a quelle latitudini, a muoversi senza perdere la rotta nelle giornate in cui il cielo era interamente coperto da una fitta coltre di nubi? Le leggende nordiche parlano di misteriose "sunstones", pietre del sole, utilizzate per la navigazione con qualsiasi condizione climatica.


Un team di scienziati dell’università francese di Rennes, è giunto alla conclusione che queste antesignane delle moderne bussole sono esistite realmente e che il loro funzionamento non avesse nulla di magico. Infatti, per individuare la posizione del sole nascosto bisogna calcolare l'orientamento delle onde di luce lungo il percorso. Anche in una giornata nuvolosa il cielo si presentava agli occhi dei Vichinghi come uno schema di anelli concentrici di luce polarizzata con il sole al centro: sfruttando un cristallo in grado di depolarizzare la luce è possibile calcolare la posizione degli anelli intorno al sole nascosto.

Il cristallo utilizzato sarebbe la calcite, una pietra molto ben conosciuta dai Vichinghi, caratterizzata dalla "birifrangenza", cioè  dalla scomposizione di un raggio di luce in due raggi, che avviene quando esso attraversa particolari mezzianisotropi, a seconda della polarizzazione della luce. In altre parole, la luce che attraversa la calcite è divisa in due "fasci", che formano una doppia immagine sul lato più lontano. La luminosità di ciascuna immagine dipende dalla polarizzazione della luce. Dunque, facendo passare della luce attraverso la calcite e cambiando l'orientamento del cristallo fino a che le proiezioni dei raggi sono ugualmente brillanti, è teoricamente possibile rilevare gli anelli concentrici della polarizzazione e di conseguenza la posizione del sole.

Ma la teoria è una cosa, la pratica un'altra. Per vedere se la calcite è sufficientemente adatta alla navigazione, un team guidato dal professor Guy Ropars, ha provato a costruire una "sunstone" utilizzando un frammento di calcite proveniente dall'Islanda, che hanno inserito in un dispositivo di legno così che i fasci di luce provenienti dal cielo si riflettessero nel cristallo passando attraverso un piccolo foro e venissero proiettate le due immagini su una medesima superficie per confrontarle. Lo stesso esperimento è stato successivamente ripetuto in una giornata completamente nuvolosa prendendo le misure da un punto della Terra in cui conoscevano esattamente la traiettoria dei raggi del sole.

Se i Vichinghi sono stati così abili da utilizzare la calcite come pietra del sole (in alcuni insediamenti e tra i relitti delle navi vichinghe sono stati trovati reperti di calcite) hanno davvero potuto navigare anche nelle giornate nuvolose: il margine di errore nel calcolare la posizione esatta con questo metodo è appena dell'1%.

Leonardo Volta
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