07/07/2011
Due biologi giapponesi dell'Università di Kyoto hanno pubblicato su Nature Neuroscience i risultati di uno studio condotto sui passeri del loro Paese (lonchura striata domestica) che, a quanto pare, più che cantare, parlano. I loro cinguettii, infatti, avrebbero la stessa struttura di un vero e proprio linguaggio con schemi sintattici complessi. Il punto focale della ricerca è che i passeri canori del Giappone saprebbero riconoscere le sequenze sillabiche alla quali sono abituati ma, cosa ancora più straordinaria, reagirebbero a quelle non familiari in modo rumoroso per segnalare "l'errore". «Tale risultato – spiegano gli scienziati – indica che l’ordine delle sillabe nel canto degli uccelli veicola alcune informazioni, e che i passeri hanno l’abilità di distinguere gli aspetti sintattici della sequenza sillabica». Ma c'è di più: «Gli uccelli canori hanno l’abilità di riconoscere le regole grammaticali in linguaggi liberi dal contesto, un’abilità cognitiva che si pensava fosse esclusivamente umana».
Leonardo Volta