15/12/2011
A lungo si è creduto che una delle ragioni principali che
hanno spinto l'uomo ad assumere una posizione eretta fosse dovuta alla
necessità di combattere meglio il calore. Stare in piedi, si diceva, avrebbe
aiutato i nostri antenati a mantenere più bassa la temperatura corporea e a
evitare complicazioni cardiache. Forse ci si sbagliava, almeno stando a uno
studio pubblicato sui Proceedings of National academy of sciences: un team di
scienziati, dopo tutti i rilevamenti del caso, ha effettuato una sorta di
esperimento per valutare la resistenza di ominidi a quattro o a due zampe in
condizioni climatiche che si suppongono simili alla savana africana al tempo
dell'australopithicus afarensis.
Considerando che i nostri antenati erano certamente
ricoperti da un folto strato di peli, i modelli utilizzati hanno riprodotto un
peso di 30 kg per le femmine e di 55 kg per i maschi. La ricostruzione ha
mostrato come una camminata di circa mezz'ora avrebbe molto probabilmente
rappresentato un altissimo rischio di infarto tanto che gli ominidi si fossero
già evoluti diventando bipedi o che fossero ancora quadrupedi. Il mistero s’infittisce.
Leonardo Volta