San Lorenzo, la notte delle stelle

Cresce l'attesa per tradizionale appuntamento con le lacrime di san Lorenzo, le stelle cadenti. Ma quest'anno la Luna piena rischia di rovinare lo spettacolo. I consigli degli esperti.

10/08/2011

Qualcuno già si sta organizzando per poter osservare le stelle cadenti di mezzo agosto. Tutti sappiamo che nella nostra civiltà i cieli oscuri occorre cercarli lontani dalle luci artificiali delle città. L'incognita è sempre quella meteorologica, ma quest'anno c'è un ostacolo in più: il 13 agosto sarà plenilunio e sarà forse più difficile godersi lo spettacolo.

È bene ricordare che, nonostante la tardizione, il momento del picco per osservare bene le Perseidi non è di rigore il 10 agosto: le stelle non cadono più a San Lorenzo, ma un pò più in là. La notte ideale sarà quella compresa tra il 12 e il 13 agosto. Anche se per alcuni esperti, proprio per evitare la Luna piena che renderà difficile l'osservazione nella notte di picco, che astronomicamente è tra il 12 e il 13, occorre giocare d'anticipo, e cercare di scorgere le "lacrime di san Lorenzo" già questa notte e domani notte, data canonica, perchè la Luna, anche se in fase crescente non sarà ancora piena.


La spiegazione del fenomeno la diede nel secolo scorso Giovanni Schiapparelli. Le lacrime di San Lorenzo non sono stelle, ma piccoli frammenti di rocce vaganti nello spazio. Incrociano la Terra, vengono attratti dalla sua forza gravitazionale e, nel grande attrito con l'atmosfera, s'incendiano. Sono meteore, particelle di varie dimensioni residuate dalla coda di una cometa che le ha seminate disegnando la sua ellisse. Ogni anno la Terra, nel suo moto intorno al Sole, in questa parte dell'anno attraversa la scia lasciata dalla cometa Swift-Tuttle. Le meteoriti di mezzo agosto vengono anche chiamate Perseidi in quanto il radiante, ovvero il punto dal quale sembrano provenire si trova all'interno della costellazione di Perseo.

Anticamente il picco era collocato intorno al 10 agosto, ma per effetto della precessione degli Equinozi si è spostato nei secoli di due giorni in avanti. La possibilità di osservarne un numero maggiore si ha nelle ore in cui il radiante è più alto nel cielo, cosa che avviene nella seconda parte della notte. Chi ha la fortuna di vivere a Torino,  dove sulle colline c'è l'unico vero parco astronomico italiano, potrà assistere all'evento insieme agli astronomi dell'Osservatorio (prenotare allo 011/811.8640, sito Internet www.planetarioditorino.it).


Tutti gli altri potranno cercarsi un luogo scuro in montagna
e, dopo la mezzanotte, quando la rotazione terrestre aumenta la visibilità delle meteore, rivolgere lo sguardo verso Est o a Sud-Est e poi spostarlo a poco a poco verso Ovest. Il consiglio degli astronomi è di attendere un quarto d'ora al buio, possibilmente sdraiati su una comoda sdraio. Quando l'occhio si sarà adattato all'oscurità non resta che ammirare a occhio nudo. Puntare un binocolo è comunque difficile. Con un po' di fortuna, malgrado la Luna piena, si potranno scorgere centinaia di meteore.

Ida Molinari
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