17/09/2012
L’Italia cambia strada. Ha l’aria di una rivoluzione culturale il disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo, che è stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.
“Facciamo un decisivo passo in avanti per raggiungere l’obiettivo di limitare la cementificazione sui terreni agricoli, in modo da porre fine a un trend pericoloso per il Paese. Questo provvedimento tocca temi molto sensibili, come l’uso del territorio e la sua corretta gestione, ma coinvolge anche la vita delle imprese agricole e l’aspetto paesaggistico dell’Italia. Riguarda il modello di sviluppo che vogliamo proporre e immaginare per questo Paese, anche negli anni a venire” ha detto oggi il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi alla presenza del presidente Mario Monti.
In trent'anni è scomparso in Italia, tra cementificazione e abbandono, il 28% della superficie agricola utilizzata, per un' estensione di 5 milioni di ettari che equivale a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe insieme. Solo per la cementificazione si perdono 100 ettari di suolo al giorno.
Dal 1950 ad oggi la popolazione è cresciuta del 28%, la cementificazione del 166%.
La continua perdita di terreno agricolo porta l'Italia a dipendere sempre più dal'estero per l'approvvigionamento di risorse alimentari e basta fare un giro nei mercati per rendersene conto.
“Vogliamo interdire i cambiamenti di destinazione d’uso dei terreni che hanno ricevuto i fondi dall’Unione Europea, infatti abbiamo previsto che queste superfici restino vincolate per 5 anni” spiega il ministro. “Inoltre, il provvedimento interviene sul sistema degli oneri di urbanizzazione dei Comuni. Nella normativa attualmente in vigore è previsto che le amministrazioni possono destinare parte dei contributi di costruzione alla copertura delle spese comunali correnti, distogliendoli dalla loro naturale finalità, cioè il finanziamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Questo fa sì che si crei una tendenza naturale delle amministrazioni e dei privati a dare il via libera per cementificare nuove aree agricole anche quando è possibile utilizzare strutture già esistenti. Le nuove norme avranno sicuramente un impatto su questo fenomeno”.
Il ministro delle Politiche agricole Mario Catania (Ansa).
Un tetto alla superficie edificabile
La maggiore novità è, inoltre, che verrà determinata l’estensione massima di superficie agricola edificabile sul territorio nazionale. Questa quota sarà ripartita tra le Regioni le quali, a caduta, la distribuiranno ai Comuni.
Immediato è stato il plauso di Confagricoltura e Cia, secondo le quali il provvedimento “va nella giusta direzione”. Dello stesso avviso Slow Food.
“Riteniamo di fondamentale importanza l’approvazione del disegno di legge, fortemente voluto dal ministro Catania. Questo provvedimento non fa altro che mettere l’accento sulla gravità del fenomeno della cementificazione e sulla necessità di porre urgentemente freno all’erosione dei suoli e alla perdita di terreno agricolo. Concordiamo con il Presidente del Consiglio Monti, secondo cui avrebbe dovuto essere inserito nel primo provvedimento Salva Italia», ha commentato Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia.
Il pericolo, purtroppo, è che arrivando a fine legislatura non diventi mai legge. Per questo, al ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, viene chiesto un ultimo ma decisivo sforzo, di attivarsi affinché il provvedimento venga immediatamente calendarizzato.
Fai (Fondo Ambiente Italiano) e Wwf esprimono il proprio pieno sostegno al Governo affinché il Parlamento agevoli e acceleri in ogni modo, anche attraverso la riunione delle competenti Commissioni in sede deliberante, l’approvazione della proposta entro la ravvicinata scadenza della Legislatura.
Felice D'Agostini