30/11/2011
Non si finisce mai di imparare, anche se si tratta di
scoperte già fatte tempo e messe in mostra a disposizione degli appassionati. È
il caso delle collezioni paleontologiche del Museo di storia naturale di
Firenze dai quali sono state ricavate nuove evidenze per la zoologia marina. In
un articolo pubblicato su Nature è stata segnalata la scoperta di un team
internazionale che ha documentato per la prima volta nel bacino del
Mediterraneo la presenza di vermi mangia-ossa specializzati a vivere su
carcasse di balene. Il tutto grazie a un reperto risalente a 3 milioni di
anni fa.
«Il Museo di Storia Naturale - ha spiegato Stefano Dominici,
conservatore della sezione di Geologia e Paleontologia - possiede una delle più
importanti collezioni di cetacei fossili esistenti al mondo. Buona parte di
tali reperti provengono dalla zona di Orciano Pisano, dove è stato scoperto nel
2007 lo scheletro di un cetaceo in connessione anatomica, circondato da una
fauna fossile costituita da pesci e
invertebrati. Grazie a quel ritrovamento abbiamo potuto studiare per la prima
volta l'ecosistema marino che si può formare dopo la morte di un grande
mammifero adagiato sui fondali del mare pliocenico. Questa nuova evidenza,
ottenuta grazie alla tomografia computerizzata, mette in luce il ruolo che le
collezioni storiche del nostro Museo possono avere anche per scoperte che
riguardano la zoologia e gli attuali ecosistemi marini».
I vermi mangia-ossa, privi di intestino e provvisti di simbionti batterici, sono stati
rintracciati recentemente negli Oceani Atlantico e Pacifico, ma mai erano stati
individuati nei nostri mari. Che vivano ancora oggi nel Mediterraneo?
Leonardo Volta