Gelato: il freddo che piace

Il gelato è protagonista dell’estate, ma è apprezzato anche nei mesi meno caldi. Gli italiani ne vanno pazzi, perché è buono, nutriente, rinfrescante e persino consolante.

25/05/2012

       Un plebiscito. Artigianale o confezionato, il gelato è protagonista dell’estate, ma si fa apprezzare anche nei mesi meno caldi. Praticamente tutti gli italiani ne vanno pazzi: ogni anno ne consumano una quindicina di chili a testa. Coni, cornetti, coppe, stecchi, vaschette piacciono perché sono una bontà per il palato, nutrono, rinfrescano e spesso aiutano a ritrovare il buonumore nei momenti di avvilimento.

Cremoso o alla frutta?

* Due sono le principali categorie del “dolce freddo”: a base di latte e derivati, a base di frutta. Tra gli oltre 600 gusti creati dalle gelaterie artigianali e dalle aziende industriali, non mancano quelli fantasiosi e stravaganti. Ma, secondo l’Igi-Istituto del gelato italiano, non riescono a scalfire il gradimento per gli intramontabili della tradizione: cioccolato, nocciola, limone, fragola, crema, stracciatella, pistacchio.
* E’ cresciuto l’assortimento di prodotti specifici per gli intolleranti al lattosio, per i celiaci, i diabetici, le persone che hanno problemi di peso: con l’ok del medico, pure costoro possono concedersi uno sfizio senza timore.
 

Alimento di qualità
* «Il gelato», afferma la dietologa Pia Bonanni, «è oltretutto un alimento di qualità, grazie al contenuto di zuccheri semplici, carboidrati, grassi, proteine, acqua, sali minerali come calcio  e fosforo, vitamine A, B2 e C, polifenoli antiossidanti».
* E’ ben digeribile ed energetico: una porzione da un etto di gelato alla frutta fornisce circa 100 calorie, una alla crema, senza aggiunta di ricoperture e guarnizioni, più del doppio. Un conto calorico accettabile rispetto a una tavoletta di cioccolato fondente (515 calorie), una merendina confezionata (350-460), una fetta di crostata alla marmellata (330).

Come gustarlo
* La temperatura sottozero attenua la sensibilità delle papille gustative della lingua. Bisogna dunque bandire fretta e voracità, leccando o succhiando il gelato a piccole dosi, così da non abbassare troppo la temperatura del cavo orale.
* La lentezza fa inoltre sì che il gelato non arrivi freddo nello stomaco e ciò ne facilita la digestione.

Giusta quantità

* «Il gelato», precisa l’esperta, «è una vera delizia, ma non va dimenticato che è comunque fonte di calorie. Moderazione dunque, calibrando tipo, porzione e frequenza di consumo. Un consiglio valido sia per gli adulti, sia per i bambini dai due-tre anni in avanti».
* Snack. A metà mattina o al pomeriggio, un classico cono o uno stecco al fiordilatte ricoperto di sorbetto: 120-180 calorie.
* Dessert. Dopo pranzo o cena, due-tre volte alla settimana, un paio di palline alla crema o tre alla frutta, a seconda del menu del pasto: 160-220 calorie.
* Pranzo. Come sostitutivo del pasto di mezzodì, una volta alla settimana, una coppa mista crema-frutta o un cornetto panna-cioccolato-graniglia: 300-320 calorie. Da integrare con un frutto o una porzione di verdura per la fibra, che dà senso di sazietà.

Per sei mamme su dieci non c'è differenza. E' quanto emerge dai risultati dell’indagine di Igi, Istituto del gelato Italiano, ed Eurisko, che ha fotografato le ultime tendenze sul consumo fuori casa del  gelato confezionato, durante la bella stagione. 

     Non solo le mamme: il 98 per cento degli italiani consuma entrambe le tipologie di gelato, ma c’è una pattuglia di fan di quello confezionato, che conta oltre 6 milioni di persone.  Il gelato d’estate è un vero e proprio fenomeno a cui gli italiani non sanno proprio rinunciare.  Così radicato nelle nostre abitudini alimentari, che è finito anche l’acceso “derby” tra i sostenitori del gelato confezionato e quelli del gelato artigianale: oggi il 98 per cento dei consumatori italiani acquista entrambe le tipologie, preferendo a volte l’uno, a volte l’altro, in base alle proprie esigenze, alla situazione contingente e all’umore.

     Insomma, il gelato mette d’accordo tutti, soprattutto le mamme italiane che lo considerano ideale per l’alimentazione dei propri figli: 6 su 10 acquistano gelato per i loro ragazzi almeno una volta alla settimana, scegliendo indifferentemente tra quello artigianale (62 per cento) e quello confezionato (61 per cento). E quelle che prediligono comprare ai propri bambini il gelato confezionato, lo fanno soprattutto per una questione di “sicurezza e igiene” (41 per cento), premiando cosi gli sforzi fatti dall’industria gelatiera in questa direzione. 

23 milioni i fan italiani del gelato
     Seduti al tavolino del bar in compagnia dei propri amici, durante una passeggiata nel parco cittadino oppure in spiaggia come pausa golosa e rifrescante sotto l’ombrellone. Oggi sono quasi 23 milioni gli italiani che consumano gelato fuori casa d’estate (pari al 56 per cento del totale), con una media di 20 “porzioni” pro capite acquistate durante l’intera stagione. Una grande passione collettiva per questo alimento che, tuttavia, non è una prerogativa esclusiva del periodo estivo, se è vero che 4 italiani su 10 consumano  gelato fuori dalle mura domestiche anche d’inverno. In generale durante l’estate, il momento della giornata preferito dai nostri connazionali per gustare un buon gelato è al pomeriggio come merenda (62 per cento). A seguire troviamo la sera (40 per cento) e al termine della cena come dessert (13 per cento). Mentre il 7 per cento degli italiani  sceglie di consumare un gelato durante la bella stagione  come sostituto del pasto a pranzo.

     Ma cosa spinge gli italiani ad acquistare un gelato d’estate fuori casa? In primo luogo la voglia di mangiare in “compagnia” (61 per cento). Subito dopo troviamo la necessità di soddisfare un impulso (55 per cento),  la voglia concedersi un break (53 per cento) e il bisogno di rinfrescarsi dalla calura estiva (50 per cento). Mentre  per il 33 per cento il gelato è una coccola: un premio di gusto da concedersi ogni volta che si può.
 

Maurizio Bianchi e Giusi Galimberti
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