Gli Italiani? Un popolo di sportivi

Rispetto a qualche anno fa diminuiscono i sedentari con qualche sorpresa: il boom della pratica del pugilato

06/05/2011
Il pugilato ha registrato un +40% di iscritti
Il pugilato ha registrato un +40% di iscritti

Italiani non più pigroni, ma sportivi, con un milione e 200mila sedentari in meno rispetto al 2009. Lo rileva la ricerca "I numeri dello sport italiano - La pratica sportiva attraverso i dati Coni e Istat" presentata al Salone d'Onore del Comitato Nazionale Olimpico. Per la prima volta i sedentari sono passati dal 40,6 al 38,3%. Cresce sia il numero di chi pratica attività sportiva in modo continuativo (22,8%) sia di chi, comunque, svolge una qualche attività fisica (28,2%), mentre rimane stabile il dato su quella saltuaria (10,2%). Bene, in particolare, i bambini dai 6 ai 10 anni. Tra le preferenze rimane in vetta il calcio, ma è boom anche per il pugilato con il 40% di tesserati in più. Seguono la pallavolo, il basket, il tennis. Fuori dalla top ten, invece, il nuoto.

Secondo Piero Volpi, specialista di ortopedia del ginocchio e traumatologia dello sport «il dato è più che positivo per due motivi. Il primo è che vi è un incremento dell'attività sportiva non solo degli adolescenti, ma anche degli over 45 e, soprattutto, delle donne, che fino a 20-25 anni fa svolgevano sport in rapporto 1 a 10 sugli uomini mentre oggi siamo a 3-5 donne su 10 uomini. E praticare sport significa prestare attenzione al proprio benessere. Il secondo motivo è che il dato Coni-Istat si riferisce solo ai tesserati, ma, a mio parere, esiste un ‘sommerso' che lo rende ancora più eclatante. Mancano, infatti, nell'elenco, almeno quattro attività sportive che non richiedono un tesseramento e che, quindi, sfuggono alle statistiche, come bicicletta, sci, nuoto e corsa. Possono essere svolte da chiunque, in età più o meno giovane, senza necessità di attrezzature o condizioni particolari (a parte lo sci)».

Quali sono i suoi consigli per svolgere sport in modo salutare? «Fondamentalmente sono tre: si devono sempre riconoscere i propri limiti, serve allenamento (non praticare attività sportiva solo la domenica, per esempio) e si deve avere il benestare del proprio medico per escludere eventuali controindicazioni. I traumi sono in agguato. Anche lo sport deve essere svolto responsabilmente ».

«Per quanto riguarda la preferenza del calcio,» spiega Stefano Aglieri, responsabile dell'Unità Operativa di Riabilitazione Cardio-respiratoria di Humanitas, «mi sarei stupito del contrario. È lo sport nazionale. Il pugilato è una new entry che sorprende perché negli ultimi anni non era così popolare e sicuramente non è così facile da praticare dato che è uno sport molto impegnativo e di contatto. Dal punto di vista della salute, in assenza di patologie cardiovascolari, possiamo affermare che qualsiasi tipo di movimento e attività sportiva va bene a patto che sia praticato con continuità. Sicuramente alcune sono più efficaci perché sfruttano i meccanismi più allenanti del sistema cardiovascolare come la corsa, il nuoto, la marcia veloce, sci di fondo, canottaggio. Al contrario, discipline come il calcio, il tennis e il pugilato richiedono un picco massimale di alcuni secondi o minuti. Si pensi al calciatore che deve scattare o al pugile che deve attaccare ripetutamente con colpi serrati. Ma l'importante è muoversi».

L'attività sportiva tra gli adolescenti è in crescita: quale consiglia in particolare? «È un fattore estremamente positivo che gli adolescenti si avvicinino allo sport. È importante, però, che gli adolescenti, soprattutto i più piccoli, possano scegliere di praticare quello che preferiscono senza imposizioni, perché ciò che conta di più, secondo il mio punto di vista, è il fatto che desiderino praticare uno sport a scopo ludico e senza forzature. Ci sarà tempo in seguito per la selezione e la scoperta dei talenti».

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