18/04/2011
Quando si decide di dimagrire, uno degli errori alimentari più frequenti è quello di eliminare dalla propria dieta i carboidrati. Le statistiche dimostrano che sono numerosi gli italiani che non consumano più pasta o pane. In realtà, la piramide alimentare, che sintetizza quantità e qualità degli alimenti che necessitano all'organismo pone i carboidrati alla base, segnalando che vanno inclusi in tutte le diete perché sono una fonte energetica fondamentale per il nostro organismo. Garantiscono la giusta energia che viene, poi, utilizzata durante le ore del riposo e tra un pasto e l'altro.
In più le ultime ricerche hanno messo in luce due grandi vantaggi della pasta, il piatto più amato dagli italiani: stabilizza i livelli di glicemia, evitando bruschi innalzamenti, e mantiene a lungo il senso di sazietà. Anche per questo motivo è consigliata agli sportivi, soprattutto quelli impegnati nelle discipline aerobiche, in quanto contribuisce a fornire aiuto alla resistenza muscolare contrastando la stanchezza. Ma non solo. Eliminare i carboidrati vuol dire costringere l'organismo a ricercare fonti d'energia altrove fabbricando glucosio e attingendolo dai substrati di proteine e grassi. Tale meccanismo comporta uno squilibrio organico pericoloso.
Un nuovo studio condotto dalla Tufts University del Massachusetts dimostra che i carboidrati sono anche ottimi alleati della memoria. Già a distanza di una settimana dall'inizio di una dieta lowcarb i partecipanti alla ricerca mostravano tempi di risposta più lenti nei test di memoria rispetto al gruppo che stava, invece, conducendo la dieta bilanciata. In particolare il taglio sui carboidrati nella dieta sembra ripercuotersi sulle capacità della memoria a breve termine. Il motivo? Il carburante del cervello è il glucosio, che proviene proprio dai carboidrati o glucidi. Da sempre i nutrizionisti raccomandano di seguire una dieta bilanciata, in cui i carboidrati, capisaldi della dieta mediterranea, non devono mai mancare, neanche quando si vuole dimagrire. Una corretta dieta deve prevedere che almeno il 60% delle calorie giornaliere provenga da questi alimenti, anche in regimi alimentari ristretti. Ciò significa che la pasta non va considerata come un cibo che da se fa ingrassare, piuttosto sono i condimenti che minacciano la linea. Quindi un piatto di pasta unito a verdure, carne, pesce, cucinato al forno o al vapore, o formaggio costituisce una portata sana ed equilibrata perché garantisce l'apporto di carboidrati, proteine e grassi.
Stefania Marchisio