Il metabolismo
rallenta per sopperire a questi ritmi e adattarsi alla nuova stagione,
stressando così tutto il nostro corpo che reagisce rallentando anche noi e chiedendoci
più sonno. Il cambiamento climatico-ambientale influisce moltissimo
non solo sui nostri ritmi vitali, ma anche su quelli ormonali. Ad esempio, la luce solare e quella artificiale producono
effetti totalmente diversi: è dimostrato che le persone esposte a luce
artificiale per molte ore, come ad esempio il normale orario d'ufficio 9-18
richiede, sono più predisposte ad accusare la stanchezza primaverile, anche se
per questioni fisiche i più colpiti da questa sindrome sarebbero gli anziani, i
bambini e, i fumatori.
Il fatto che questo
fastidioso sintomo provenga da cause interne all'organismo fa sì che bastino
alcune piccole accortezze a partire proprio dalla cura del nostro corpo, per
migliorare se non far scomparire la spossatezza.
In primo luogo l'alimentazione deve essere adattata alle nuove
esigenze, osservando una dieta
equilibrata, aumentando le dosi di proteine, bevendo molta
acqua e facendo sempre una colazione completa che ci fornisca il fabbisogno per
“carburare” appena svegli, a tutto questo si possono aggiungere integratori
naturali per rinforzare l'apporto di vitamine e sali minerali. Piatti
leggeri e ricchi di vitamine. La prima regola, perciò, sarà quella di evitare
le pietanze ipercaloriche e di ridurre il consumo degli alimenti ricchi di
grassi e zuccheri come salumi, formaggi e dolci. Che, oltre a far aumentare i
chili, appesantirebbero il sistema digestivo accrescendo la sensazione di
stanchezza.
Ciò che occorre è invece
altro: i micronutrienti utili per
attivare tutte le funzioni metaboliche, ossia vitamine e minerali. Tra le
vitamine svolge un’azione antifatica la B1 (o tiamina) che è fondamentale per
la produzione di energia e per la salute delle cellule nervose. Tipici segni di
una sua carenza sono infatti stanchezza, torpore agli arti e depressione.
Cereali integrali, legumi e semi (arachidi, girasole) ne sono ricchi. Anche la
vitamina C, come è noto, è importante per la sua attività antiossidante e per
la funzionalità del sistema immunitario. In particolare la troviamo negli
agrumi, broccoli, cavoli, fragole, kiwi, lamponi, mango, papaia, peperoni,
pomodori, ribes nero e spinaci. A
queste, possiamo aggiungere altre sostanze, chiamate vitamino-simili, come
l’inositolo o la carnitina, che svolgono un’azione disintossicante, energetica
e immunostimolante. Il primo è contenuto in agrumi, cereali integrali, noci,
semi oleosi e nella carne; la seconda prevalentemente nelle carni rosse e nei
latticini.
Come iniziare bene la giornata con un menu energetico ma
non pesante?
Certamente la prima regola è quella d’iniziare la giornata con i nutrienti più
giusti. Meglio per un po’ dimenticare brioche e cappuccino del bar e prepararsi
a casa delle prime colazioni che assecondino non solo la salute ma anche il
gusto. L’importante è che siano presenti frutta fresca, cereali integrali sotto
forma di fiocchi o di pane, un paio di frutti secchi come mandorle, noci o
nocciole, miele come dolcificante e uno yogurt, invece del latte, per aiutare
la flora intestinale. Tra i cereali un posto di primo piano spetta all’avena,
ricchissima di fibre e molto nutriente, che ha un’azione tonificante e perciò
viene consigliata negli stati di stanchezza o di convalescenza. L’effetto
stimolante è dovuto all’avenina contenuta nel suo olio essenziale,una sostanza
capace di stimolare la tiroide. Bisogna ricordare che alla temperatura di
sessanta gradi l’avenina viene inattivata: scegliere perciò i fiocchi di avena
integrali e crudi - e non quelli decorticati cotti o tostati - da aggiungere a
latte, yogurt o minestre tiepide. Poi durante il giorno si faranno dei pasti
abbastanza leggeri, nei quali le verdure crude e cotte devono essere sempre
presenti. Ad esempio, a pranzo un primo piatto e un’insalata mista con pane
integrale e a cena una minestra con un secondo proteico, accompagnato da un
contorno e da pane integrale. Non va dimenticata la frutta, da consumare come
spuntino e in tutte le forme che si preferiscono: al naturale, spremuta, in
macedonia o in insalata.
Allo stesso modo l'attività fisica, svolta preferibilmente tutti
i giorni, senza esagerare ( infatti basta anche una semplice passeggiata di
20 minuti), ma preferibilmente all'aria aperta, può essere molto utile nonché
decisamente appropriata visto l'ormai prossima prova costume. Ovviamente il
sonno e il riposo sono fondamentali, ma senza stravolgere i ritmi naturali né
esagerare. Il troppo sonno rende ancora più sonnolenti e stanchi.
L’importanza dei rimedi naturali
Un valido aiuto per
combattere stress, insonnia e stanchezza arriva dai rimedi naturali, ottimi
alleati in questa stagione e facili da reperire. Meglio evitare il fai-da-te
e rivolgersi sempre al medico e/o al
farmacista di fiducia che saprà consigliare il rimedio più adatto a curare il
singolo problema.
Se è lo stress a non concedere tregua, una valida alleata per distendere i nervi è
la passiflora, erba ansiolitica, antidepressiva e
rilassante. Ottimo l’infuso (15 g di fiori e foglie in 200 ml di acqua calda),
da prendere ogni sera prima di andare a letto, fino a miglioramento della
situazione. In alternativa, si può bere un infuso di biancospino
(25 g di foglie e fiori in 200 ml di acqua calda), la pianta dalle tipiche
punte acuminate che vanta proprietà ansiolitiche e sedative.
Quando è la stanchezza
psicofisica a smorzare ogni entusiasmo e voglia di fare, ci si può affidare al potere tonico, rinvigorente ed energetico
del ginseng.
Prendere 10 g di estratto secco sotto forma di compresse la mattina, a stomaco
vuoto, aiuta ad affrontare la giornata con lo spirito giusto. Da usare fino a
quando ci si sente meglio. Un altro albero importante alleato dell’umore, della
memoria e della concentrazione è il ginkgo biloba, che ha
proprietà antiossidanti, antidepressive e toniche. Una compressa di estratto
secco (12g) ogni mattina, a stomaco vuoto, è l’ideale per ritrovare energia (da
usare per il periodo necessario). Contro affaticamento e spossatezza, è utile il guaranà,
psicostimolante e tonico: si consiglia di assumere una compressa di estratto
secco (60 mg) la mattina, a stomaco vuoto, fino a miglioramento della
situazione.
Se i bimbi sono
stanchi
Il cambiamento di clima
richiede degli adattamenti nei meccanismi necessari sia per l’accrescimento
delle strutture di corpo, ossa e muscoli, sia per il buon funzionamento
dell’attività cerebrale. Inoltre i bimbi sono sottoposti a notevole stress
durante l’inverno a causa dello studio e delle svariate attività
extrascolastiche nelle quali sono impegnati. Alla fine si verifica come un
corto circuito, un esaurimento delle capacità di adattamento dell’organismo, il
quale deve soddisfare anche il fabbisogno dovuto alla crescita.
I segnali con i quali i
più piccoli manifestano la stanchezza sono irritabilità,
insonnia, inappetenza, difficoltà di concentrazione, perdita di interesse per
tutte le attività prima ritenute divertenti o almeno piacevoli.
Gli alimenti utili per combattere la stanchezza sia fisica che psichica dei
giovanissimi sono i cibi ricchi di vitamine, minerali, grassi polinsaturi
(presenti negli oli vegetali e nel pesce): tutte sostanze che combattono i
radicali liberi e aiutano l’organismo a lavorare meglio. Quindi verdura e
frutta: vanno benissimo gli agrumi ma anche alcuni frutti tropicali come ananas,
mango, papaia. L’olio extravergine di oliva è il condimento ideale; se gradita
è consigliabile qualche tisana di rosa canina che contiene vitamina C. Da evitare l’eccesso di carboidrati
semplici, perché provocano un innalzamento dell’insulina nel sangue,
responsabile di un repentino abbassamento del livello di glicemia e di una
sensazione di profonda stanchezza e spossatezza. In pratica, le merendine, i
biscotti farciti, la cioccolata, troppi cereali raffinati, possono peggiorare
la condizione di stanchezza. Ovviamente è consigliabile evitare o ridurre al
massimo i cibi pesanti e alimenti quali burro, salumi e carni grasse (wurstel).
Infine, si ricorda che oltre all’alimentazione, è molto importante
salvaguardare il sonno dei bambini: i pediatri raccomandano almeno dieci ore
per notte.