08/04/2011
Il latte materno rappresenta il miglior alimento per i neonati perché fornisce tutti i nutrienti di cui hanno bisogno nella prima fase della loro vita. Tuttavia, nuove raccomandazioni pubblicate dal British medical journal mettono in dubbio l'utilità e i benefici di un allattamento al seno prolungato oltre i quattro mesi, contrariamente a quanto viene detto da tempo dalle autorità sanitarie.
Variare la dieta al più presto. Secondo le indicazioni dell'Oms, dell'Unicef e dell'Unione europea, tutti i bambini dovrebbero essere esclusivamente allattati al seno per i primi sei mesi di vita (26 settimane), per poi continuare fino ai due anni e oltre se bambino e mamma gradiscono. E l'Italia è un esempio di eccellenza: lo pratica l'80% delle mamme, quando la media a livello mondiale non supera il 35%.
Eppure, gli autori della ricerca sostengono che dopo i quattro mesi il latte materno deve essere alternato a cibi solidi, altrimenti il bimbo rischia di sviluppare intolleranze alimentari e una carenza di ferro. I ricercatori avrebbero riscontrato infatti tale carenza nel 30% dei bambini allattati esclusivamente al seno fino ai 6 mesi: una mancanza che può portare in seguito a ritardi nello sviluppo, problemi di comportamento e di rendimento scolastico e quoziente intellettivo inferiore. Se poi non vengono introdotte verdure nella dieta dei bambini dopo i primi quattro mesi di solo latte, il rischio è che si creino successivamente intolleranze alimentari e allergie. Gli autori sottolineano che non è in discussione l'allattamento al seno in sé, ma la durata di questa pratica.
Stefania Marchisio