18/08/2011
Liam Donaldson, il nuovo rappresentante dell’Oms per la sicurezza dei pazienti sostiene: «Ogni anno centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo sono danneggiate o muoiono durante l’utilizzo dei servizi sanitari». I pericoli di un ricovero sono tanti: dall’errore medico a un’infezione legata alla terapia o alla scarsa igiene della struttura o degli operatori sanitari. «La probabilità di subire un errore nella cura è circa del 10 per cento nei Paesi in via di sviluppo e del 7 in quelli sviluppati. In un caso su 300 si potrebbe morire a causa di un errore nel trattamento sanitario», dice Donaldson.
Il rischio di morire in un incidente aereo è invece più basso, considerato che a perdere la vita è 1 passeggero su 10 milioni. «Questo dimostra che la sanità deve fare ancora molti passi in avanti», dichiara Donaldson. Secondo i dati dell’Oms gli incidenti sanitari che mettono a repentaglio la salute si verificano tra il 4 e il 16 per cento di tutti i pazienti ricoverati in ospedale. Sempre secondo l’Oms, nel 2010 centinaia di milioni di persone hanno subito infezioni dopo aver ricevuto cure sanitarie. Però più della metà potevano essere evitate se gli operatori si fossero pulite le mani con acqua e sapone o con disinfettanti a base alcolica.
Alcuni reparti ospedalieri sono più a rischio. «Quanto più i pazienti rimangono in un’unità di cura intensiva, tanto più sono sottoposti al rischio di essere infettati», sostiene ancora Donaldson. Strumenti medici, come i cateteri e i respiratori artificiali, sono purtroppo i responsabili di alti tassi di infezioni. «L’assistenza sanitaria non ha raggiunto il livello di sicurezza a cui sono arrivate molte altre industrie ad alto rischio».
P.M.G.