Salmone, l'amico del cuore

Dalle fredde acque del Nord ha conquistato un posto al sole sulle nostre tavole. Perché è buono, sia affumicato sia fresco, è nutriente, è un alleato della linea e della salute.

15/12/2011
Per il buffet di Capodanno, tartine di pan carrè con rotoli di salmone.
Per il buffet di Capodanno, tartine di pan carrè con rotoli di salmone.

Ha occupato stabilmente un posto sulla nostra tavola, e non solo nelle grandi occasioni di festa. Si è presentato dapprima affumicato, poi si è fatto conoscere anche fresco.

     Un successone: ha gusto, piace (soprattutto se scozzese, norvegese e dell’Alaska, i più pregiati) e, come hanno dimostrato vari studi scientifici, nutre, è un alleato della linea e fa bene alla salute.

Grasso salutare

* Il salmone è un pesce grasso, come le aringhe, i merluzzi e altre specie nordiche: la percentuale di lipidi sul peso varia dal 6 per cento degli esemplari giovani al 12 per cento di quelli più vecchi. Ma è un grasso buono. Rispetto alla carne degli animali di terra, la sua polpa ha la metà del colesterolo ed è priva di quegli acidi grassi saturi dannosi per le arterie.

* Abbonda invece di acidi grassi polinsaturi Omega-3, preziosi per l’organismo che non è in grado di fabbricarli e, pertanto, deve procurarseli attraverso l’alimentazione. Non sono, per la verità, un’esclusività del salmone: anche pesci mediterranei come il tonno, le sarde, le sardine, le acciughe e gli sgombri ne sono generosamente provvisti.

* Perché gli Omega-3 sono importanti? Secondo le ricerche mediche, riducono i trigliceridi nel sangue, ostacolano la formazione di coaguli, conservano elastiche le pareti delle arterie. In una parola, rendono fluida la circolazione e mantengono bassa la pressione, diminuendo sensibilmente il pericolo di trombosi e di infarto: sono amici del cuore.

* Ma non è finita qui. Gli Omega-3 hanno un’azione benefica sul cervello. Influiscono positivamente sull’umore, potenziano la memoria, accrescono l’attenzione e la capacità di concentrazione: fanno fare bella figura a scuola, sul lavoro, in famiglia, in società.

* Per un congruo rifornimento di tali sostanze, basta mangiare dai 2 ai 3 etti di salmone alla settimana. Meglio di pesce fresco, giacché quello affumicato ne contiene di meno, cucinato bollito o alla griglia per non sovraccaricarlo di grassi insalubri e mangiato subito, altrimenti il positivo influsso svanisce. Nutrienti doc

* La carne del salmone è inoltre ricca di antiossidanti, in particolare vitamina E, che combattono i temibili radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento dei tessuti. Non mancano altre vitamine: A e D, utili per la circolazione, la vista, le ossa e la freschezza della pelle; quelle del gruppo B, che favoriscono lo sviluppo delle cellule e aiutano il sistema nervoso.

* Il salmone è pure munifico di minerali: ferro, fondamentale per i globuli rossi; iodio, necessario per il corretto funzionamento della tiroide; potassio, che dà una sferzata di energia, allevia la fatica e contrasta la ritenzione idrica causata dal sodio; calcio e fosforo, di cui hanno bisogno le ossa per non diventare fragili.

* Di alto profilo biologico sono le proteine, formate da aminoacidi essenziali: i mattoni portanti dell’organismo, che non è in grado di fabbricarli direttamente, ma li deve importare con il cibo. Sono facilmente assimilabili e utilizzabili quasi al 100 per cento: basta un etto di salmone per coprire un terzo del fabbisogno quotidiano di un adulto.

Pesca del salmone in Alaska.
Pesca del salmone in Alaska.

Garanzia dietetica

* I lipidi del salmone sono distribuiti uniformemente nei tessuti, non ci sono parti più magre e altre più grasse, per cui il contenuto calorico è omogeneo: secondo le tabelle dell’Inran-Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, un etto di prodotto fresco vale circa 180 calorie e soltanto 140 una pari quantità di prodotto affumicato.

* Il salmone, a detta dei nutrizionisti, è insomma un alimento dieteticamente corretto. Se non è appesantito da marinature e condimenti esagerati, può entrare tranquillamente nel menu di coloro che devono perdere qualche chilo di troppo.

* Per la migliore resa culinaria e nutrizionale, va preferito il salmone selvaggio, non di allevamento e dalla pelle argentata: quello che, dopo un paio d’anni di vita passata in mare prima di risalire lungo i fiumi natii per la riproduzione, ha una carne dal caratteristico colore rosa-arancio, saporita e compatta.

Maurizio Bianchi e Giusi Galimberti
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