27/07/2011
In montagna. Attenzione ai morsi di vipera, il soccorso deve essere rapido: se non sono stati morsi il volto e il collo, non si corrono rischi per almeno due ore. Bisogna tenere a riposo la vittima e tranquillizzarla, la parte colpita va tranquillizzata con qualcosa di rigido come un ramo o una stecca e bloccare con una benda, anche di fortuna; non troppo stretto, perché son o le circolazioni linfatiche e venose che vanno fermate, mentre quella arteriosa deve restare in funzione. Mai incidere la zona dei forellini e portare il malato al più vicino pronto soccorso.
In caso di distorsione applicare qualcosa di freddo (appena possibile del ghiaccio) e fare un bendaggio con quello che si ha a disposizione. Bisogna assumere un antinfiammatorio che aiuta anche a lenire l’eventuale dolore. Senza fretta, ma è meglio nel giro di qualche ora consultare un medico.
Al mare. In caso di principio di annegamento, si deve portar via la persona dall'acqua, somministrare ossigeno, procedere il più rapidamente possibile al ricovero ospedaliero anche se si fosse in presenza di un miglioramento. Non tutti sanno poi che non si deve mai tentare di vuotare i polmoni dall'acqua: si potrebbe involontariamente indurre il vomito, che è pericolosissimo.
Se sono presenti afa e caldo l'organismo aumenta la produzione di sudore che evaporando rinfresca la superficie del corpo abbassando la temperatura interna. I liquidi eliminati con il sudore devono essere subito integrati, altrimenti si verifica il colpo di calore. La prima cosa da fare in questi casi è di mettersi in un luogo all'ombra, possibilmente fresco e ventilato e fare delle spugnature con acqua fredda, bevendo a piccoli sorsi un paio di bicchieri di acqua minerale naturale a temperatura ambiente. Quindi, mangiare frutta (ottimi, se non si è allergici, un paio di kiwi), oppure bere una spremuta di agrumi diluita con dell'acqua minerale. Infine, stare a riposo per una giornata, continuando a mangiare molta frutta e verdura.
I raggi solari sono riflessi dalla sabbia e dall'acqua, quindi rimanere seduti all'ombra o sotto l'ombrellone vuol dire prendere circa il 50 per cento dei raggi presenti direttamente sotto il sole. Questo significa che sotto l'ombrellone possiamo rimanere il doppio del tempo, ma non di più. Ricordatevi poi, come abbiamo già scritto, che crema a protezione 60 protegge solo il 5 per cento in più di una a fattore 30, quindi un fattore medio è sufficiente nella maggioranza dei casi. Tutti i prodotti solari si devono riapplicare ogni due ore, anche quelli resistenti all'acqua. I raggi UV filtrano anche nelle giornate nuvolose, quindi non esporsi a lungo se manca il sole. Ai bambini fino ai 4 anni le creme solari andrebbero vietate. Meglio la protezione con cappello, occhiali e magliette. Ma soprattutto pochissimo sole. Il sole a mezzogiorno emette la maggior quantità di raggi UVB, quelli che provocano le scottature.
Se si viene punti da una medusa e non si hanno a portata di mano dei medicamenti, far scorrere acqua di mare sulla parte infiammata. In questo modo si può diluire la tossina non ancora penetrata. Evitare di grattarsi, strofinare sabbia o ricorrere rimedi fai-da-te con ammoniaca, aceto, alcool. La medicazione corretta è l'applicazione di gel astringente al cloruro d'alluminio, che ha un'immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. L'impiego di creme al cortisone o contenenti antistaminico non è invece indicato.
Il kit del viaggiatore. Bisogna sempre avere al seguito garze sterili, bende di varie altezze, benda elastica; cerotti medicati di varie misure; rotolo di cerotto; mercurocromo e disinfettante; forbici; pinzetta; siringhe; borsa del ghiaccio; antinfiammatorio; collirio; stick o pomate per punture di insetti; termometro. Alcuni farmaci (antibiotici come le tetracicline, antidepressivi quali la fluoxetina, antinfiammatori tra cui quelli a base di naprossene e diclofenac) possono scatenare allergie a contatto con il sole. Verificare quindi sul foglietto illustrativo se c'è scritto ‘fototossico' o ‘fotosensibilizzante'. Inoltre, è bene non riporli mai in valigia, ma nel bagaglio a mano, per evitare gli choc termici di stive troppo calde o fredde oppure il caldo eccessivo del bagagliaio dell'auto. La valigetta del pronto soccorso non deve stare a temperatura superiore ai 30 gradi.
Le zanzare. Se il repellente non ha funzionato e si viene punti da una zanzara spesso ricorriamo al rimedio fai-da-te, come applicare ammoniaca o frizionare il limone. Nel primo caso di solito si ustiona la pelle, nel secondo la si rende fotosensibile, perciò esposta alle scottature del sole. La crema con il cortisone impiega 30 minuti per cominciare a fare effetto, così come la crema con antistaminico che è fotosensibilizzante. Anche in questo caso è consigliabile l'applicazione di gel al cloruro d'alluminio al 5%, potente astringente e antisettico.
Michela Giganti