16/01/2012
Il 10-15 per cento circa dei
traumi derivati da incidenti sulle piste di sci interessa la testa, una
percentuale solo apparentemente bassa, considerando la pericolosità del trauma
cranico. E nel ritenere il casco importante sulle nevi sono d’accordo tecnici
sportivi e medici.
«Il casco è molto utile», spiega Luciano Magnani, presidente del
collegio nazionale maestri di sci. «Dovrebbe essere sempre più utilizzato
anche dagli adulti, ma credo che i bambini che iniziano oggi a sciare con il
casco saranno portati naturalmente ad usarlo sempre. Ne approfitto, poi, per
ribadire un concetto molto importante per la sicurezza di tutti sulle piste
innevate: i nuovi sci sono più facili e più veloci, ma ingannano sulle proprie
possibilità. Accade così, sempre più spesso, che sciatori non abbastanza
esperti si sopravvalutino e si spingano su pendii troppo ripidi o a velocità
eccessive, magari riuscendo a scendere, ma perdendo la capacità di controllare
la propria sciata».
Per lo sci, il casco è
fondamentale. L’uso del casco sulle piste
per sciatori e snowboarders è diffuso da poco e ad oggi obbligatorio solo per i
minori di 14 anni. Vi sono comunque alcuni studi scientifici ben condotti che
ne documentano l’utilità ed anche alcuni potenziali problemi.
A che cosa serve. Come in tutti i traumi cranici, il rischio è quello di
una lesione dell’encefalo, la cui gravità è assolutamente variabile sino a
determinare un danno mortale. Non vanno dimenticate le lesioni del volto, le
cui ripercussioni funzionali ed estetiche sono spesso molto pesanti. Dai dati
dell’Istituto superiore di sanità, si rileva che ogni anno sono circa 30 mila
gli incidenti sulle piste di sci italiane. Gli infortuni sono nella maggior
parte dei casi causati dagli sci (79,6%), ma anche lo snowboard fa la sua parte
(15,7%). Gli incidenti mortali sono in media 20 l'anno. Solo nel 10% dei casi
ci si fa male dopo uno scontro fra sciatori. Circa il 15% degli sciatori
subisce un trauma al capo. Una recente ricerca canadese pubblicata sul British Medical Journal
nel 2005, ha dimostrato una riduzione del 29% del rischio di lesioni cerebrali
per le persone che indossavano il casco rispetto a quelle che non lo portavano.
Ci sono
controindicazioni? In uno studio precedente
erano stati sollevati problemi sul fatto che l'uso del casco potesse aumentare
il rischio di danno spinale, per i fenomeni biomeccanici che entrano in gioco tra
casco, testa e collo. Lo studio canadese mostra, comunque, un’efficacia del
casco, purché idoneo e ben indossato, anche per la riduzione dei traumi
cervicali.
Per ora è obbligatorio
solo per i minori di anni 14. Però gli
effetti preventivi sono documentati per tutte la categorie d’età. Poiché la
velocità è un fattore determinante per la gravità del trauma, sicuramente il
casco andrebbe suggerito proprio per coloro che hanno una sciata per così dire
più «aggressiva». Infatti, è obbligatorio per tutte le competizioni
agonistiche.
Come sceglierlo. L’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni ha
raccolto 30 esperti di diversi Paesi europei. Secondo questo gruppo, il casco
dovrebbe essere leggero, proteggere particolarmente la volta cranica e l’occipite
(imbottitura sufficiente), permettere una buona visibilità e non limitare
l’udito, contrastare l’iperestensione delle vertebre cervicali. La norma
europea EN 1077 contiene già questi tre aspetti. Misura adeguata e allacciatura
sono indicazioni ovvie, ma purtroppo non sempre osservate. L’uso della
mentoniera non ha nessun vantaggio, ma anzi qualche rischio di lesioni delle
parti molli.
Il casco può influire sulla
soglia di attenzione? È stato
sostenuto che un casco da sci limita la percezione degli influssi ambientali
(turbolenze dell’aria, rumori), che sono fattori importanti per dirigere i
movimenti e valutare la propria velocità. Inoltre, lo sportivo che usa per la
prima volta il casco può essere indotto a rischiare di più perché ritiene
consapevolmente o inconsapevolmente di essere meno esposto a una lesione
cranica. Uno studio del 2004, tuttavia, ha confutato quest’ipotesi. Da questa
ricerca emerge che l’uso del casco nello sci e nello snowboard non influenza in
modo negativo la gravità delle ferite o degli incidenti.
Michele Rosati