29/03/2011
Non si tratta delle cosiddette “intolleranze alimentari”, ovvero di quei cibi che possono rimanere un po’ indigesti, magari perché il nostro corpo sta passando un periodo di malessere generale, bensì di vere e proprie allergie che possono portare anche a reazioni anafilattiche gravi. Le allergie alimentari costituiscono un problema molto serio che riguarda in Europa 17 milioni di persone, di cui 3,5 milioni sotto i 25 anni. Negli ultimi 10 anni i casi sono raddoppiati, soprattutto tra i bambini sotto i cinque anni. I più colpiti sono i ragazzini di Francia, Regno Unito, Olanda e Germani (5% della popolazione), seguiti da Italia e Spagna (4%) e Grecia (1,7%).
I dati, presentati dall’Accademia di allergia e clinica immunologica, mostrano come l’alimento che causa più allergie sia il latte vaccino, che non è tollerato da 100mila bambini. A seguire troviamo uova, noci e nocciole. Dal 9 al 15 maggio si terrà la Settimana mondiale delle allergie alimentari gli esperti discuteranno della crescita del numero di ricoveri per shock anafilattico che sono aumentati di sette volte nella fascia fino ai 14 anni. Oltre al latte, 80mila bambini sono ipersensibili alle uova, 50mila sono allergici a noci e arachidi e 40mila non tollerano grano, pomodoro, soia, crostacei, frutta e verdura. Ai rischi per la salute si affianca il problema economico: i latti speciali, per esempio, costano ogni anno alle famiglie circa 50 milioni di euro. Di qui la richiesta dell'associazione di pazienti Food Allergy Italia che questi prodotti vengano rimborsati dietro prescrizione medica, come già accade in diversi paesi europei.
Eleonora Della Ratta