Difendiamoci dalle allergie

Secondo alcune statistiche da un altr’anno un europeo su due ne soffrirà. Però i rimedi ci sono, efficaci e con pochi effetti collaterali

14/03/2011

La causa delle allergie? Non una, ma tante, soprattutto legate alla predisposizione genetica aggravata dai fattori ambientali. Per questo molti dei bambini nati nell'ultimo decennio soffrono di disturbi allergici. Secondo la teoria più accreditata (“ipotesi igienica”) l’aumento delle allergie è paradossalmente provocato dal fatto che viviamo estremamente pulito nei primi anni di vita e il sitema immunitario non si predispone a combattere molte infezioni. Negli anni successivi, se predisposti, questa situazione scatena le allergie. Si tratta di malattie sociali che influenzano negativamente le capacità intellettuali e la produttività e incidono sulla spesa (solo per curare l'asma in Italia si spendono 2,5 miliardi di euro l’anno). Ma le armi per difendersi oggi esistono e si sono affinate diventando sempre più efficaci e con meno effetti collaterali.

 

Spiega la dottoressa Francesca Puggioni, pneumologa presso l'Unità Operativa di Pneumologia e Allergologia di Humanitas: «Per contrastare i sintomi delle allergie respiratorie, e ridurre l'infiammazione, la principale novità, che interessa in particolare chi dimentica di prendere i farmaci (quasi quattro pazienti su sette), riguarda i nuovi corticosteroidi inalatori, che hanno il vantaggio della monosomministrazione. In pratica è sufficiente utilizzarli una sola volta con una copertura che dura efficacemente per 24 ore. L'unico neo è che ci si deve ricordare di prendere il farmaco sempre allo stesso orario. Il che, però, è utile anche per non dimenticarsene. I nuovi principi attivi hanno anche effetti collaterali minimi. Tra gli antistaminici, invece, la novità più recente riguarda l'ebastina liofilizzata orale. Si appoggia sotto la lingua, senza bisogno di bere acqua o di deglutire la pastiglia. Bene anche a stomaco vuoto. È ben tollerato, come tutti gli antistaminici di seconda generazione, presenta un rapido inizio di azione e una lunga durata e, soprattutto, non ha effetto sedativo (sonnolenza)».  

E il vaccino immunoterapico?
I nuovi vaccini in formulazione in gocce sono sublinguali, personalizzabili dal medico specialista nelle dosi, hanno meno effetti collaterali e sono sicuri anche per i bambini. Al momento sono l'unica terapia causale delle allergie, in quanto possono modificare l'evoluzione della malattia. Possono essere trattati con il vaccino i pazienti affetti da oculorinite e asma bronchiale lieve causate da vari tipi di allergeni: tutti i pollini, acari della polvere, muffe (alternaria), e in alcuni casi particolari, anche peli di cane e gatto. Si possono vaccinare anche i bambini dai 5 anni (e molti consigliano il vaccino anche dai tre anni).  

Si parla anche dell’uso di vitamine

Effettivamente, si moltiplicano gli studi che confermano quanto vitamine e antiossidanti possano dare una mano. Vi sono sostanze ad azione immunomodulatrice in grado di aiutare il sistema immunitario a ‘lavorare meglio'. Secondo uno studio della Harvard Medical School, per esempio, livelli insufficienti di vitamina D, già prima delle vere carenze, possono favorire l'insorgenza dei sintomi allergici nei bambini atopici. Abbiamo bisogno di 5-10 microgrammi di vitamina D al giorno. Il 90% è prodotto dalla pelle con l'esposizione alla luce solare. Per questo è importante trascorrere ogni giorno almeno 5 minuti all'aria aperta senza proteggersi con filtri solari perchè un fattore di protezione superiore a 8 riduce anche del 95% la produzione di vitamina. Tra gli antiossidanti utili, invece, c'è l'acido folico. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, non solo riduce il rischio di sviluppare allergie nei soggetti atopici, ma sarebbe efficace come coadiuvante della terapia farmacologica per combattere i sintomi. Anche in questo caso non occorre ricorrere agli integratori, basta nutrirsi bene. L’acido folico si trova, infatti, nelle verdure a foglia verde, nelle noci e nei legumi, nella soia e nel fegato. Vi sono, poi, molti studi relativi all'importanza dell'assunzione di lattobacilli (per esempio, lattobacillo Reuterii, lattobacillo Rhamnosus, lattobacillo GG). Gli ultimi risultati evidenziano come l'assunzione da parte della madre ‘allergica' già in epoca gestazionale (dopo il terzo mese di gravidanza e per i restanti 6 mesi) riduca l'insorgenza di asma bronchiale nei bambini. Inoltre, alcune ricerche evidenziano il potere sinergico di questi probiotici in associazione all'immunoterapia.

Stefania Marchisio
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